C’era una volta… un videogioco che, con un tocco di ironia britannica, un pizzico di moralità interattiva e un mondo incantato in cui ogni scelta cambiava davvero il destino, conquistò il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo. Quel videogioco si chiamava Fable, e a distanza di quasi quindici anni dal suo ultimo capitolo principale, i fan sono ancora in attesa di tornare ad Albion, in quel regno fatto di magia, stramberie e decisioni eticamente ambigue. Ma il sentiero per il ritorno sembra ancora lungo e tortuoso.
Secondo quanto rivelato da Nick Baker, conosciuto nella scena videoludica come “Shpeshal Nick”, durante l’ultima puntata del podcast XboxEra, il reboot di Fable potrebbe subire un ulteriore rinvio e non vedere la luce nemmeno nel 2026, come era stato recentemente promesso. La notizia, tuttavia, arriva con un bel carico di “forse” e “chissà”, visto che lo stesso Baker ha ammesso di non essere totalmente sicuro della soffiata, nonostante questa gli sia stata riportata da due fonti distinte — una delle quali, tra l’altro, nemmeno interna a Microsoft.
In un segmento del podcast intorno al minuto 1:38:57, Baker sostiene che Fable non uscirà nel 2026. Le sue parole vengono accolte con una certa ironia dai colleghi, che non mancano di sottolineare la sua non proprio immacolata reputazione in fatto di previsioni legate al mondo Xbox. Nonostante le punzecchiature, Nick tiene il punto: secondo lui, lo slittamento al 2027 è “probabile”. E qui, ovviamente, il cuore dei fan inizia a tremare.
Ma facciamo un passo indietro. Fable non è solo un gioco: è un’esperienza narrativa, un laboratorio morale interattivo e, soprattutto, un pezzo di storia del gaming. Nato nel 2004 dalla mente di Peter Molyneux e sviluppato da Lionhead Studios, il titolo originale prometteva (e in parte manteneva) una libertà d’azione senza precedenti. Ogni gesto del giocatore influenzava il mondo attorno a lui, il suo aspetto fisico, la reazione degli NPC e l’esito della sua avventura. Con Fable II e Fable III, la formula si è evoluta, sperimentando nuove dinamiche ma restando fedele a quell’anima unica, sospesa tra il fiabesco e il grottesco, tra la leggerezza comica e i dilemmi morali.
Il lungo silenzio dopo il terzo capitolo — uscito nel 2010 — ha fatto temere il peggio. La chiusura di Lionhead Studios nel 2016 è sembrata una pietra tombale sulla serie. Ma poi, nel 2020, è arrivata la notizia che tutti speravano: Playground Games (gli stessi dietro la serie Forza Horizon) avrebbe raccolto l’eredità di Fable, con un reboot pensato per riportare in vita il mondo di Albion sfruttando tutta la potenza della nuova generazione Xbox.
trailer mostrato allo Xbox Games Showcase 2024 ha riacceso le speranze. Scorci mozzafiato, ambientazioni vibranti e quella punta di umorismo tipica del franchise hanno riportato l’attenzione sul progetto. Tutto sembrava procedere secondo i piani, con una finestra di uscita prevista per il 2025. Poi, però, la doccia fredda: Craig Duncan, capo di Xbox Game Studios, durante un podcast ufficiale di Xbox, ha confermato che il gioco non uscirà prima del 2026. Nessun comunicato formale, solo parole misurate, dette quasi con cautela, in un’intervista di circa venti minuti in cui Duncan ha sottolineato l’importanza di dare al team di sviluppo tutto il tempo necessario per creare qualcosa di straordinario.
“Capisco che possa non essere la notizia che tutti volevano sentire”, ha detto, “ma posso assicurarvi che l’attesa varrà la pena.” E in effetti, nel mondo videoludico, abbiamo imparato che i rinvii, per quanto frustranti, spesso significano qualità. Ma ora, con le nuove indiscrezioni che parlano di un ulteriore rinvio al 2027, l’incertezza torna a farsi sentire.
C’è però un aspetto da non sottovalutare: il possibile rinvio, stando alle indiscrezioni, non sarebbe legato a problemi tecnici o disorganizzazione, bensì alla precisa volontà di Playground Games di alzare ulteriormente l’asticella qualitativa. In altre parole: più tempo per rifinire, perfezionare, lucidare ogni dettaglio. Un segnale che, se confermato, non può che rassicurare i fan più esigenti.
Un altro elemento che continua a suscitare interesse è la componente narrativa e la personalizzazione del personaggio principale. Mentre inizialmente si vociferava di una protagonista femminile, ora pare che i giocatori potranno scegliere il sesso del proprio eroe o eroina. Una scelta in linea con i tempi e perfettamente coerente con lo spirito inclusivo che da sempre caratterizza Fable. Già nei capitoli passati, la serie aveva aperto le porte a relazioni LGBTQ+ e dinamiche identitarie molto più aperte rispetto alla media dell’epoca, guadagnandosi il rispetto di una vasta comunità di giocatori.
Ma la sfida più grande, quella che tiene tutti col fiato sospeso, riguarda l’identità stessa del gioco. Riuscirà Playground a mantenere intatta la magia di Fable, quel mix inimitabile di humour britannico, fantasy giocoso e riflessione etica? Riuscirà a dosare bene la componente narrativa con le nuove meccaniche action, e a non perdere l’equilibrio tra leggerezza e maturità che ha reso la serie così amata?
Nel frattempo, Fable resta un titolo chiave nella roadmap di Xbox per il futuro. Phil Spencer stesso l’ha indicato come uno dei progetti di punta per il 2026, anno in cui si celebrerà il 25° anniversario della console Microsoft. Un’occasione d’oro per riportare in auge i franchise storici come Halo, Gears of War e Forza, in quella che potrebbe essere una vera e propria rinascita del marchio.
Ma tutto dipenderà dalle prossime mosse. Finché non arriveranno conferme ufficiali, lo spettro del rinvio al 2027 resta una possibilità tra le tante. Una possibilità dolorosa, sì, ma non del tutto negativa se considerata nell’ottica della qualità e dell’attenzione ai dettagli.
In fondo, Albion è un regno che ha sempre saputo aspettare il proprio eroe… o la propria eroina.
E voi, cosa ne pensate? L’attesa per Fable vi sta snervando o siete pronti a concedere a Playground Games tutto il tempo che serve per far tornare la magia? Avete ricordi indimenticabili dei vecchi capitoli? Raccontatecelo nei commenti e non dimenticate di condividere l’articolo sui vostri social per continuare la discussione insieme alla community del CorriereNerd.it!











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