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Equinozio di Primavera tra scienza e leggenda

Il 20 marzo 2024, alle ore 04:06 (emisfero boreale) si celebra l’Equinozio di Primavera, ovvero quando, in astronomia, il Sole attraversa, passando dall’emisfero australe a quello boreale, raggiunge il punto vernale, ovvero l’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste. Gli equinozi sono due volte durante l’anno solare e in quel momento il periodo diurno, ovvero quello di esposizione alla luce del Sole, e quello notturno sono uguali, giungendo i raggi solari perpendicolarmente all’asse di rotazione della Terra. In entrambi gli equinozi infatti, la nostra Stella passa a sud del tropico del Cancro e a nord di quello del Capricorno: allo zenit equatoriale il sole si trova declinato di 66°33′ su entrambi i tropici e di 23° 27′ su entrambi i circoli polari.  Gli equinozi occorrono a marzo e a settembre del calendario civile; insieme ai solstizi, marcano il momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra. La Primavera astronomica non coincide sempre con quella tradizionale sancita dal calendario gregoriano, ma varia dal 19 al 21 marzo, a seconda del moto terrestre: la Terra infatti non è perfettamente sferica e cambia il suo asse di rotazione, anche se in maniera infinitesimale. Negli ultimi 19 anni è caduto il 21 marzo solo due volte: nel 2003, nel 2007.

La parola equinozio deriva dal latino aequinoctium, ovvero “notte uguale”  e sancisce il giorno, appunto, in cui luce e tenebra si equivalgono nell’economia della giornata. Questo momento sancisce l’inizio della “bella stagione”, dell’allungarsi delle giornate fino al 21 Giugno, al solstizio d’estate

Sin dai tempi antichi, questo giorno ha un valore simbolico estremamente forte: rappresenta il concetto di “rinascita” della terra dopo il gelo invernale, la vittoria della luce contro l’oscurità e, più in generale, una nuova vita naturale che può dare nuova forza all’essere umano.

In Mesopotamia, a ragion veduta, questo giorno corrispondeva all’inizio del nuovo anno, similmente anche nel calendario Bahà’i (Iran) si festeggia il Naw – Ruz, ovvero il capodanno: dopotutto, in astrologia, coincide con il mese del segno dell’Ariete, primo segno zodiacale. Nell’antico Egitto si celebra il Sham El Nessim, la festa della rinascita. Nella tradizione Induista, l’equinozio di Primavera coincide con l’Holi, l’ormai celebre (e abusata) Festa dei Colori che rappresenta la vittoria del Bene contro il male in cui il concetto di caste viene annullato e si festeggia senza restrizioni sociali con le note polvere colorate. Rappresenta il primo giorno dell’anno per i tamil e i bengali segue lo zodiaco Hindu ed è celebrato rispetto all’equinozio di primavera siderale. Quello tamil viene festeggiato nello Stato Tamil Nadu nell’India del Sud, l’altro viene festeggiato in Bangladesh e nello Stato del Bengala Ovest nell’India dell’est. Nella Terra del Sol Levante, l’Equinozio è tutt’ora una festa nazionale dedicata alla famiglia e ai morti coincidendo con la fioritura dei ciliegi.

Nell’originale calendario latino di Giulio Cesare, l’equinozio di primavera cadeva il 25 marzo. La ragione dell’odierno spostamento al 21 marzo  si lega a Gregorio XIII che, con il suo calendario, intendeva ripristinare l’allineamento fra date del calendario ed eventi astronomici. Quindi la riforma gregoriana non recuperò i tre giorni del 29 febbraio degli anni 100, 200 e 300 né il quarto giorno, che si era già aggiunto a causa del caos nell’applicazione del giorno bisestile intervenuta fra l’omicidio di Cesare e il definitivo decreto di riordino di Augusto dell’anno 8. Fu così che l’equinozio fu stabilmente spostato di quattro giorni rispetto alla sua data originaria. Anche nel cristianesimo, si utilizza l’equinozio per calcolare la Pasqua, secondo le fasi lunari e all’equinozio di Primavera si collega anche la festività cristiana dell’Annunciazione che è stata fissata dalla Chiesa esattamente nove mesi prima della nascita di Gesù, ricordata nel calendario cristiano il giorno del 25 dicembre, in quanto il momento dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria coincide, per i credenti, con il momento del concepimento di Cristo per opera dello Spirito Santo.

Redazione

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