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Equinozio di Primavera tra scienza e leggenda

L’Equinozio di Primavera segna l’inizio della bella stagione e porta con sé un significato che va ben oltre il semplice passaggio dal freddo invernale al tepore primaverile. Nonostante per anni sia stato convenzionalmente attribuito al 21 marzo, oggi sappiamo che questa data è cambiata. Dal 2008, infatti, l’equinozio cade il 20 marzo e continuerà a farlo fino al 2102.

Cos’è l’Equinozio di Primavera e perché non è più il 21 marzo?

Alle 04:06 ora italiana del 20 marzo 2025, il Sole raggiunge il cosiddetto “punto vernale”, ovvero l’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste. Questo fenomeno astronomico si verifica due volte l’anno, a marzo e a settembre, e rappresenta il momento in cui la durata del giorno e della notte si equivalgono, con 12 ore di luce e 12 ore di buio. Tuttavia, la primavera non inizia più il 21 marzo a causa delle piccole variazioni nel moto di rivoluzione della Terra: il nostro pianeta non segue un’orbita perfettamente circolare e il suo asse subisce minime variazioni nel tempo. Negli ultimi 19 anni, l’equinozio è caduto il 21 marzo solo due volte, nel 2003 e nel 2007.

La parola “equinozio” deriva dal latino aequinoctium, che significa “notte uguale”, a indicare l’equilibrio tra luce e oscurità. Questo evento segna ufficialmente il passaggio alla stagione primaverile, con le giornate che iniziano ad allungarsi progressivamente fino al solstizio d’estate, il 21 giugno.

Il Significato dell’Equinozio nelle Antiche Culture

Sin dall’antichità, l’equinozio di primavera ha avuto un significato simbolico e culturale profondo. In Mesopotamia, questo giorno coincideva con l’inizio del nuovo anno, mentre nella cultura persiana si festeggia ancora oggi il Naw-Ruz, il capodanno Bahà’í. Nell’Antico Egitto, l’equinozio era celebrato con il Sham El Nessim, una festa legata alla rinascita della natura. In India, l’equinozio di primavera coincide con l’Holi, la celebre “Festa dei Colori”, in cui si celebra la vittoria del bene sul male, abbattendo le barriere sociali con lanci di polveri colorate.

Nel calendario latino originale, ideato da Giulio Cesare, l’equinozio di primavera cadeva il 25 marzo. Tuttavia, con la riforma del calendario gregoriano voluta da Papa Gregorio XIII nel 1582, la data venne anticipata al 21 marzo per riallineare il calendario agli eventi astronomici. Questo cambiamento influenzò anche il calcolo della Pasqua cristiana, che ancora oggi si basa sulla prima domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera.

Una Giornata di Celebrazioni: Equinozio e Giornata Internazionale della Felicità

Il 20 marzo non è solo il giorno dell’equinozio, ma anche la Giornata Internazionale della Felicità, istituita dalle Nazioni Unite nel 2012 per sottolineare l’importanza del benessere e della gioia di vivere. Un connubio perfetto tra il risveglio della natura e la ricerca di un equilibrio interiore, proprio come il perfetto bilanciamento tra luce e oscurità che caratterizza questo giorno speciale.

Dall’osservazione astronomica ai significati simbolici, l’Equinozio di Primavera resta un evento straordinario che continua a influenzare culture, tradizioni e persino la nostra percezione del tempo. La natura si risveglia, la luce vince sul buio, e con essa, l’essere umano ritrova la speranza e l’energia per un nuovo ciclo di vita.

Redazione

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