Elon Musk, il visionario imprenditore dietro Tesla e SpaceX, ha recentemente rivelato un lato meno noto della sua personalità: la sua passione per i videogiochi, e, con essa, una confessione che ha fatto scalpore tra i gamer. Musk ha ammesso di aver comprato personaggi di alto livello in due dei titoli più popolari del momento, Diablo 4 e Path of Exile 2. La rivelazione ha acceso un acceso dibattito nella comunità videoludica, mettendo in discussione la sua abilità di giocatore e la sua etica in ambito gaming.
Il trionfo sospetto in Diablo 4
Tutto è iniziato qualche mese fa, quando Musk è stato proclamato il giocatore più forte al mondo in Diablo 4, un titolo noto per la sua complessità e la sua elevata curva di apprendimento. La comunità è rimasta a bocca aperta quando Musk ha condiviso su X (ex Twitter) un video in cui completava la Fossa dell’Artefice al massimo livello di difficoltà in soli 1 minuto e 52 secondi, battendo il record precedente di 1:59 minuti detenuto da un giocatore esperto noto come Resistance. Per riuscire nell’impresa, Musk ha utilizzato una build chiamata Quill Volley Spiritborn, che sfruttava un bug noto per potenziare enormemente gli attacchi. Blizzard ha annunciato che il bug sarà corretto con la Stagione 7, ma il danno è ormai fatto: il successo di Musk ha lasciato molti con il dubbio che non fosse tutto merito suo. Le speculazioni si sono trasformate in accuse quando alcuni giocatori hanno iniziato a notare incongruenze durante i suoi live stream. Musk, che si vantava di essere un esperto del gioco, sembrava non padroneggiare neppure le basi del gameplay. Le sue prestazioni non erano in linea con quelle di un campione autoproclamato.
La verità su Path of Exile 2
Le polemiche non si sono fermate a Diablo 4. Elon Musk è stato anche bandito da Path of Exile 2 per presunte attività sospette. Musk aveva giustificato la sua espulsione affermando che il sistema anticheat aveva frainteso la sua velocità di gioco. Tuttavia, un recente live stream del titolo ha ulteriormente incrinato la sua credibilità: utilizzando un personaggio di livello altissimo, Musk ha mostrato evidenti lacune nella conoscenza del gioco, facendo emergere il sospetto che il suo account fosse stato potenziato artificialmente. Alla fine, sotto la pressione incessante della community, Musk ha deciso di confessare. In una conversazione privata con lo youtuber NikoWrex, successivamente resa pubblica, Musk ha ammesso di aver pagato per ottenere account potenziati sia in Path of Exile 2 che in Diablo 4. “È impossibile competere con i giocatori asiatici senza un boost”, ha dichiarato Musk, aggiungendo che si tratta di una pratica comune tra i gamer di alto livello. Tuttavia, la sua mancanza di rimorso ha ulteriormente irritato la community: alla domanda se si sarebbe scusato, Musk ha risposto seccamente: “Per cosa dovrei scusarmi?”
Musk è noto per le sue dichiarazioni provocatorie e il suo approccio non convenzionale, e anche questa vicenda non fa eccezione. La sua passione per i videogiochi è innegabile, ma la sua scelta di ricorrere al boosting ha sollevato interrogativi sulla sua integrità come giocatore. Alcuni lo vedono come un imprenditore che si diverte a esplorare mondi virtuali, mentre altri lo accusano di usare la sua posizione privilegiata per ottenere vantaggi ingiusti. Questa situazione si inserisce in un contesto più ampio: Musk ha recentemente annunciato che la sua azienda di intelligenza artificiale, xAI, intende rivoluzionare l’industria videoludica. Secondo Musk, i videogiochi moderni hanno perso il loro spirito originario, diventando troppo “woke” e concentrandosi su messaggi ideologici piuttosto che sul puro divertimento. Il suo obiettivo è creare esperienze ludiche che riportino al centro il gameplay e l’immersione.
Qual è il futuro per Musk e il gaming?
L’annuncio di Musk ha diviso la community. Da un lato, c’è chi crede che il suo coinvolgimento possa portare una ventata di innovazione nel settore. Dall’altro, molti sono scettici, soprattutto dopo le recenti controversie. Le grandi promesse di Musk spesso generano entusiasmo, ma non sempre si traducono in risultati concreti. Basti pensare al flop di Google Stadia per comprendere quanto sia difficile entrare con successo nell’industria videoludica.
Resta da vedere se Musk riuscirà a riconquistare la fiducia dei gamer o se questa vicenda segnerà un punto di svolta nella percezione pubblica del suo rapporto con i videogiochi. Una cosa è certa: quando si parla di Elon Musk, le sorprese non mancano mai.
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