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Dumbo, la recensione del film live action

Il film Disney Dumbo, rivisitazione in chiave live action dell’amato classico d’animazione del 1941, è un’opera del leggendario Tim Burton, che ha ricevuto il Premio alla Carriera – David for Cinematic Excellence 2019 nel corso della 64a edizione dei Premi David di Donatello.

Il film vede l’interpretazione del vincitore del Golden Globe Colin Farrell (In Bruges – La Coscienza dell’Assassino, The Lobster), nel ruolo di Holt Farrier, dal vincitore del Golden Globe Michael Keaton (Birdman, Beetlejuice) che sarà V.A. Vandevere, dal vincitore dell’Emmy e del Golden Globe Danny DeVito (Batman – Il Ritorno, Big Fish – Le Storie di Una Vita Incredibile) che vestirà i panni del proprietario del circo Max Medici, dalla vincitrice del BAFTA e candidata al Golden Globe Eva Green (Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali, Dark Shadows) nel ruolo dell’artista Colette Marchant e da Nico Parker e Finley Hobbins che, al loro debutto sul grande schermo, interpreteranno i figli di Holt Farrier. Il cast include inoltre Roshan Seth, DeObia Oparei, Sharon Rooney e Douglas Reith. il film arriverà nelle sale italiane a marzo 2019.

Katterli Frauenfelder (Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali, Big Eyes), Derek Frey (Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali, Frankenweenie), Ehren Kruger (Ophelia, Dream House) e Justin Springer (TRON: Legacy) sono i produttori del film, basato su una sceneggiatura di Ehren Kruger. Nigel Gostelow (Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali, Dark Shadows) è il produttore esecutivo. Il classico d’animazione Disney Dumbo, che esordì nelle sale americane il 23 ottobre del 1941, vinse un Oscar per la Migliore Colonna Sonora per un musical e ottenne una nomination nella categoria della Migliore Canzone per “Baby Mine”.

Inizialmente ero un po’ scettico nel voler scrivere questa recensione, in fondo non sono un critico cinematografico, non ho visto diversi capolavori della cinematografia mondiale e a malapena so cos’è un campo lungo. Poi ho dato un’occhiata alle altre recensioni su Dumbo, e ho notato che tutti ne capiscono più o meno quanto me di cinema e allora mi son detto: ma si, proviamoci! (Ho visto blog specializzati in tecnologia fare recensioni.. quindi tanto vale dire la mia). Premetto che il mio film Disney preferito è Dumbo e il mio regista preferito è Tim Burton, quindi mi sarà difficile non essere di parte.

Holt Farrier è una ex star del circo che al ritorno dalla guerra trova la propria vita sconvolta. Il proprietario del circo Max Medici assume Holt chiedendogli di occuparsi di un elefante appena nato le cui orecchie sproporzionate lo rendono lo zimbello di un circo già in difficoltà. Ma quando i figli di Holt scoprono che Dumbo sa volare, il persuasivo imprenditore V.A. Vandevere e un’artista aerea di nome Colette Marchant fanno di tutto per trasformare l’insolito elefante in una star.

Cosa mi piaceva del classico Dumbo?

La storia di Dumbo è quella dello sfigato che ce la fa. Rappresenta il diverso, il disadattato ed emarginato che riesce a emergere grazie ai suoi difetti e il film di Burton centra a pieno il messaggio.

L’originale durava poco più di un’ora e i personaggi umani erano solo di contorno, qui invece abbiamo personaggi umani che lanciano messaggi semplici ma forti.

Abbiamo il personaggio di Collin Farrell, che torna menomato dalla guerra e cerca di riconquistare il suo spazio all’interno del circo nel quale lavorava e di riguadagnare la fiducia dei figli.

Abbiamo Max Medici, il proprietario del circo, interpretato da Danny De Vito che cerca di rilanciare il suo circo in crisi.

Abbiamo la figlia di Collin Farrell che cerca di trovare un posto nel mondo come scienziata, nonostante il padre la solleciti ad essere più pratica e a trovare un numero nel circo.

Abbiamo Eva Green, la trapezista star che lavora per V. A. Vandemere (Michael Keaton) che cerca quello che non ha: una famiglia.

E poi c’è Dumbo… Realizzato così bene in CGI da strappare qualche lacrima ai nostalgici cresciuti con il suo 2D in VHS. C’è la celebre e impagabile scena in cui mamma Jumbo lo culla imprigionata nel carro e poi la piuma e le sue rivincite.

È un film che parla di riscatto, di personaggi che cercano di alzarsi e reagire alle sfortune che il mondo gli lancia. A differenza di tutti gli altri live action Disney questo non è una riproduzione fedele del cartone così come è stato La Bella e la Bestia, ma riporta ugualmente il messaggio del classico originale.

Il film è stato presentato in anteprima nazionale a Roma, alla presenza del regista e della pluripremiata artista Elisa che nella versione italiana del film presta la propria voce a Miss Atlantis, la sirena del Circo dei Fratelli Medici e, nel farlo, interpreta “Bimbo Mio”, l’iconico brano contenuto nella colonna sonora, premiata con l’Oscar®, del classico del 1941. La celebre artista ha inoltre realizzato appositamente per Dumbo una nuova inedita versione della dolce melodia che ha incantato Tim Burton in persona e che apre i titoli di coda del film. La colonna sonora del nuovo film Disney è disponibile dal 29 marzo in versione digitale. Tra le suggestive atmosfere dell’anteprima italiana, arricchite dalle performance di artisti circensi e dagli allestimenti ispirati al film, sono intervenute star del mondo dello spettacolo e del web come Virginia Raffaele, Bebe Vio, Caterina Balivo, Serena Autieri, Naomi, Paola Minaccioni, Leo Gassman, Frank Matano, Rudy Zerbi, Giampaolo Morelli, Lorella Cuccarini, Giancarlo Magalli, Costanza Caracciolo, Diana Del Bufalo, Lidia Schillaci, Cristiano Caccamo, Angelo Duro e Marilù Pipitone, Aldo Montano, Matteo Rovere, Alessandra Tripoli, Luca Favilla, Adriano Bettinelli, Stella Egitto, Melita Toniolo, Valerio Aprea, Antonella Elia, Valeria Altobelli, Eleonora Gaggero, Roberta Giarrusso e Riccardo Di Pasquale, Georgia Manci e Antonio Mezzancella, Alessia Fabiani, Tosca D’Aquino, Matilde Brandi, Samantha de Grenet, Le Coliche, Michela Giraud e molti altri ancora.

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Mirko Martorello

Mirko Martorello

Programmatore, fumettista, playboy, filantropo

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