In un panorama ludico sempre più affollato di titoli che provano a stupire con meccaniche innovative e ambientazioni sorprendenti, capita raramente di imbattersi in un gioco che riesca a essere tanto originale quanto inquietante. Deep Regrets è esattamente questo: un gioco da tavolo di pesca che non ha paura di gettarsi nelle profondità più oscure del mare e della psiche umana. Non si tratta solo di lanciare lenze e collezionare pesci rari, ma di affrontare una discesa verso la follia, gestendo risorse, rimpianti e misteri marini in una settimana di pesca che somiglia più a un incubo che a una vacanza.
Sì, avete letto bene: pesca horror. E non stiamo parlando di pescare qualche calamaro un po’ troppo grande. In Deep Regrets, quello che risale dal fondo dell’oceano è… sbagliato. Abnorme. Disturbante. Ma anche prezioso. E proprio qui nasce la tensione narrativa e ludica del gioco: quanto sei disposto a sacrificare per una preda più rara, più bizzarra, più redditizia?
Il Mare Come Non L’avete Mai Visto
L’ambientazione è una delle grandi forze di Deep Regrets, che ci trasporta in una versione alternativa dell’Europa dei primi del Novecento, dove la teoria della Terra Cava di Edmund Halley – sì, proprio lui, l’astronomo – potrebbe non essere solo una stravaganza scientifica, ma una terrificante realtà. Halley scomparve nel 1740 durante una spedizione a nord, e poco dopo fece la sua comparsa una misteriosa isola nel Mare del Nord: Rocabarraigh. Gli scozzesi la popolarono con un villaggio di pescatori, ma nel 1909 tutto sparì. Case, reti, bambini, vecchi lupi di mare: tutto inghiottito dal nulla. Da allora, il mare non è più lo stesso. E ora tocca a noi calarci nei suoi abissi per colmare il vuoto lasciato da quei pescatori scomparsi.
L’atmosfera è intrisa di folklore britannico rivisitato in chiave grottesca, con richiami evidenti a L’Ombra su Innsmouth di Lovecraft, al romanzo Il Pescatore di John Langan, alla serie di Hellboy, ma anche a videogiochi come Bloodborne, Dredge e persino un pizzico di Scooby-Doo per chi coglie i riferimenti più ironici. Non aspettatevi un mare amichevole: qui le creature hanno più occhi del necessario, i fondali sussurrano e i pesci sembrano sapere troppo.
Come Si Gioca a Deep Regrets?
Deep Regrets è un gioco da tavolo strategico horror per 1-5 giocatori, della durata di circa 30 minuti per partecipante. Ogni partita copre una settimana di attività ittica, dove i giocatori decidono giorno per giorno se restare in mare o tornare al porto. L’obiettivo? Catturare le prede più strane e preziose, vendere quelle giuste, conservare quelle utili e… non impazzire nel frattempo.
All’inizio di ogni turno si tirano dei dadi speciali – i tackle dice – che determinano la forza disponibile per quel round. Questa energia può essere impiegata per sondare i banchi di pesci a diverse profondità: superficiale, media o abissale. Più ci si spinge in profondità, maggiore è il rischio… e la ricompensa. Le ombre sotto le barche promettono tesori o orrori. Capire la differenza spetta a voi.
Ma attenzione: ogni cattura può portare con sé effetti secondari. Alcuni pesci rivelano abilità sorprendenti – e non sempre positive – una volta catturati. E poi ci sono i Regrets, carte che rappresentano rimpianti e traumi che accumulerete durante la pesca. Questi vi renderanno più potenti, dandovi accesso a più dadi e aumentando il valore dei pesci più anomali, ma al prezzo della vostra sanità mentale. A fine partita, il giocatore con il valore più alto di rimpianti dovrà sacrificare il suo trofeo più prezioso. E questo, vi assicuro, può fare la differenza tra la gloria e la sconfitta.
Una Settimana al Limite tra Mare e Follia
Il ciclo giorno-notte è scandito dalla gestione delle risorse: energia, provviste, pesci da vendere e scelte morali da affrontare. Ogni azione comporta una rinuncia. Mangiare un pesce significa non poterlo vendere. Venderlo vuol dire rinunciare al suo potenziale trofeo. Montarlo sulla propria plancia può essere utile per il punteggio, ma aumenta il rischio se si è carichi di rimpianti.
E poi c’è la fortuna. O la sfortuna. Sondare l’acqua è un atto di fede. A volte tirerete su una preda da collezione. Altre volte… tirerete su qualcosa che non avrebbe mai dovuto vedere la luce del sole.
Modalità Solitaria: il Catalogatore di Mostri
Una chicca imperdibile per gli amanti del gioco in solitario è la modalità Ichthyologist. Qui vestirete i panni di un solitario studioso del mare, deciso a catalogare ogni singolo pesce – e abominio – presente nel gioco. Le partite si svolgono in una lunga campagna che vi porterà a pescare, registrare e documentare ogni creatura, completando una scheda catalogo che sarà poi utilizzabile anche nel gioco competitivo. Ma attenzione: ogni fine partita vi costringerà a bilanciare pesci e rimpianti, e spesso dovrete lasciar andare creature preziose per tornare a pescare un altro giorno.
Perché Deep Regrets È un Gioco da Tavolo che Dovreste Conoscere
Deep Regrets non è solo un gioco di pesca con una spruzzata horror. È una vera e propria esperienza narrativa e strategica, che sfida i giocatori su più livelli: razionale, emotivo, estetico. Il design è affascinante, le meccaniche ben oliate, e l’ambientazione profondamente evocativa. È il gioco perfetto per chi ama le storie oscure, le decisioni difficili e le atmosfere cariche di mistero.
Che siate nerd del folklore britannico, appassionati di horror psicologico, amanti delle campagne in solitaria o semplicemente giocatori in cerca di qualcosa di davvero diverso, Deep Regrets merita di essere giocato, discusso, rigiocato e – perché no – anche temuto un po’.
Il mare vi aspetta. Ma attenti a quello che pescate.
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