Nel vasto e oscuro universo di Death Note, la linea sottile tra giustizia e condanna, tra ingegno e follia, è sempre stata uno dei punti cardine della narrazione. Ora, questa sfida cerebrale prende nuova vita in Death Note: Killer Within, un social deduction game online che promette di trasformare ogni partita in un duello psicologico degno di Kira e L. Ma sarà davvero all’altezza delle aspettative dei fan più appassionati?
Lanciato l’11 maggio 2024 da Grounding Inc. e distribuito da Bandai Namco Entertainment, Death Note: Killer Within si inserisce nel solco tracciato da titoli come Among Us, tentando però di alzare la posta in gioco grazie a un’ambientazione carica di tensione e un gameplay che mette l’intelligenza e la dissimulazione al centro dell’azione. Dieci giocatori, due fazioni, un solo obiettivo: scoprire le vere identità dei nemici, manipolare le informazioni e, alla fine, dominare il potere del Death Note… o sconfiggerlo.
Una sfida strategica sotto mentite spoglie
Il cuore pulsante di Killer Within è la contrapposizione tra il team di Kira e quello guidato da L. I giocatori vengono assegnati a una delle due fazioni, ma le identità restano segrete, dando vita a un gioco del gatto col topo in cui ogni parola, ogni silenzio e ogni azione può significare la differenza tra la vittoria e la fine prematura.
Chi controlla il Death Note può eliminare gli avversari, ma deve agire con cautela per non svelare troppo presto la propria identità. Dall’altra parte, gli investigatori dovranno indagare, coordinarsi e stringere alleanze temporanee per arrivare alla verità. Ed è proprio in questa danza di inganni e sospetti che il gioco trova la sua vera anima: ogni ruolo è caratterizzato da abilità e responsabilità diverse, e solo i giocatori più attenti riusciranno a padroneggiare la complessità crescente delle dinamiche.
Ogni partita è unica, generata da scenari casuali e arricchita da eventi imprevisti. L’imprevedibilità diventa una costante e l’esperienza cresce in profondità mano a mano che i giocatori imparano a leggere tra le righe dei comportamenti altrui. La componente strategica è solida e affascinante, ma riservata a chi ha la pazienza e la voglia di scavare in profondità.
Il Portavoce di Kira: una nuova pedina sullo scacchiere
Con l’ultimo aggiornamento, Grounding ha aggiunto un nuovo tassello al mosaico già complesso delle dinamiche di gioco: il Portavoce di Kira. Questo nuovo ruolo è stato ideato per rafforzare l’equilibrio di potere a favore del team di Kira, dopo l’introduzione di due nuovi investigatori nel roster della squadra di L.
Il Portavoce agisce nell’ombra, distribuendo di nascosto le misteriose “Carte del Regno di Kira”. Ogni carta, se trovata in possesso di un giocatore al momento dell’arresto, lo identifica come collaboratore del famigerato serial killer, portandolo all’espulsione immediata dal gruppo investigativo. È una meccanica brillante e pericolosa, perché aggiunge un ulteriore livello di paranoia e tensione, costringendo tutti a guardarsi le spalle… anche dai propri alleati.
Ma attenzione: il Portavoce non è immune al rischio. Se viene colto con le carte ancora in mano, subirà la stessa sorte delle sue vittime. È un gioco a doppio taglio, che amplifica le possibilità tattiche ma anche le conseguenze degli errori. Un’aggiunta che rende ogni fase del gioco ancora più imprevedibile e coinvolgente.
Tra luci e ombre: estetica discutibile e interfaccia da rivedere
Se da un lato Death Note: Killer Within offre spunti intriganti dal punto di vista del gameplay, dall’altro è impossibile non notare le pecche tecniche e stilistiche. Il comparto grafico è decisamente sotto tono, con un design visivo che non rende giustizia alla potenza evocativa dell’opera originale. Anche l’interfaccia utente risulta spesso confusionaria e poco intuitiva, rendendo l’esperienza iniziale più frustrante che coinvolgente, soprattutto per chi si avvicina al genere per la prima volta.
Chi ama i giochi di deduzione sociale e non si lascia scoraggiare dalla grafica potrà comunque trovare nel titolo pane per i propri denti, ma è chiaro che Killer Within richiede una certa dose di passione – e pazienza – per essere apprezzato fino in fondo.
Personalizzazione e cross-play: un piccolo tocco di stile
Tra le note positive troviamo invece il sistema di personalizzazione, che permette ai giocatori di sbloccare oggetti estetici, targhette speciali e animazioni da sfoggiare nei momenti clou delle partite. Non mancano anche contenuti extra a pagamento, come l’avatar di Light Yagami in versione casual (con la sua iconica maglietta) e il Premium Customization Track Vol. 5, che introduce nuove skin, animali da compagnia, accessori e perfino brevi cutscene.
A completare l’offerta troviamo il supporto al cross-play tra PC, PS4 e PS5, oltre alla chat vocale integrata, che facilita la coordinazione (o la manipolazione, a seconda del ruolo!).
Un’occasione intrigante, ma non per tutti
Death Note: Killer Within è un titolo con un’anima ben definita, che tenta con coraggio di portare il celebre scontro tra Kira e L nel mondo dei videogiochi multigiocatore. È un esperimento riuscito a metà, zavorrato da limiti tecnici evidenti ma arricchito da un sistema di gioco solido, capace di stimolare la mente e l’adrenalina in egual misura.Se siete fan di Death Note, amanti dei giochi di deduzione sociale e non vi fate spaventare da un’estetica spartana, potreste trovare in questo titolo un nuovo, oscuro terreno di scontro in cui esercitare la vostra arte della menzogna e del ragionamento deduttivo.E voi, avete già messo le mani sul Death Note? Oppure siete tra quelli che indagano senza sosta per smascherare i colpevoli? Raccontateci le vostre strategie, i tradimenti più memorabili e le partite più folli nei commenti qui sotto! E se l’articolo vi è piaciuto, condividetelo con i vostri compagni di gioco sui social… magari la prossima partita sarà ancora più esplosiva!
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