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David Icke: “ Figli di Matrix”: I Rettiliani, gli Illuminati e il Grande Inganno

Il 2024 è iniziato e, dopo i bagordi natalizi e le baldorie di Capodanno, è il momento di rimettersi in carreggiata e tornare a indagare su ciò che si nasconde dietro il velo della realtà. E quale modo migliore se non immergersi in un’opera che ha scosso le fondamenta del mondo cospirazionista? Preparatevi, nerd dell’occulto, perché stiamo per addentrarci in un territorio che metterà alla prova ogni vostra certezza.

Il nostro viaggio ci porta tra le pagine di “Figli di Matrix”, il controverso libro del giornalista britannico David Icke, un nome che evoca polemiche e dibattiti accesi. Icke non è un autore per i deboli di cuore: le sue teorie, esposte con una veemenza che non ammette mezze misure, hanno fatto ridere, arrabbiare e, in alcuni casi, hanno acceso la scintilla di un sospetto profondo in chi le ha lette.


La stirpe dei rettiliani: una teoria da fantascienza

Secondo Icke, l’umanità non è padrona del proprio destino. Siamo, in realtà, pedine in una scacchiera gestita da una razza aliena interdimensionale che ha stabilito il suo dominio sulla Terra fin dai tempi antichi. Questi esseri, che l’autore chiama rettiliani, sono i veri, originali abitanti del nostro pianeta e hanno plasmato la storia per il loro tornaconto. Per mantenere il controllo, hanno creato un’élite di 13 individui, gli Illuminati, un mix di loro simili e di umani il cui cervello è stato sottomesso. L’analogia più calzante? Il cult di John Carpenter “Essi vivono”, dove un operaio scopre, tramite occhiali speciali, che dietro a politici e pubblicità si celano alieni. Icke sostiene che figure come George Bush, Henry Kissinger, Hillary Clinton e il Principe Carlo siano, in effetti, servi o diretti discendenti di questa stirpe rettiliana. L’autore arriva ad affermare, senza mezzi termini, che Bush non solo è un pedofilo e un assassino satanista, ma che è persino in grado di mutare forma e trasformarsi in rettile.


La strategia del controllo mentale

Ma come fanno questi esseri a mantenere la loro presa sul mondo? Icke descrive una strategia astuta e sinistra, che chiama “problema-reazione-soluzione”. Non è altro che la moderna incarnazione della vecchia “strategia della tensione”. La prima mossa è creare un problema (un attentato terroristico è l’esempio perfetto), un evento che spinga l’opinione pubblica a chiedere a gran voce una “soluzione”. A questo punto, i padroni del mondo hanno la possibilità di plasmare la narrazione del problema, indirizzando l’opinione pubblica verso il colpevole designato, che sia un gruppo anarchico o chiunque altro. La gente, stremata e impaurita, accetta di buon grado soluzioni draconiane, come la soppressione delle libertà fondamentali, proprio come gli Stati Uniti hanno fatto con il pretesto del terrorismo.


Menzogne storiche e simboli nascosti

Il complotto rettiliano, però, non si ferma qui. L’autore ci svela che la storia che conosciamo è una gigantesca menzogna. La figura di Gesù Cristo, ad esempio, sarebbe una frode, una storia copiata dalle mitologie di popoli antichi come i Frigi, che veneravano la divinità di Attis. Anche le Linee di Nazca in Perù non sarebbero opera umana, come ci hanno sempre detto. Icke suggerisce che persino il passato del nostro sistema solare è stato falsificato: Marte un tempo era un pianeta florido, la cui civiltà fu distrutta da una catastrofe, lo stesso evento che pose fine alla mitica “Età dell’Oro” sulla Terra.

E se guardiamo attentamente, i simboli del loro dominio sono ovunque, nascosti in bella vista. Sulla banconota da un dollaro, ad esempio, troviamo il celebre occhio che tutto vede e la piramide senza vertice, emblemi degli Illuminati. Anche il logo della British Telecom ha in sé un richiamo all’iconografia del serpente, il simbolo dei rettiliani.


Un viaggio eccentrico e imprevedibile

Il libro di Icke è un vero e proprio ottovolante emotivo, un viaggio che si snoda tra i temi più disparati. Dopo aver esplorato la suddivisione degli extraterrestri in tre gruppi, la narrazione compie un’inaspettata svolta. Si passa bruscamente a discutere di personaggi famosi pedofili, per poi virare su santoni e truffatori religiosi, come se l’autore stesse cercando di collegare ogni forma di inganno sotto un unico grande ombrello. A seguire, Icke si immerge in un’esoterica e forse troppo banale spiritualità New Age, con chiari riferimenti a “Matrix”, il film cult che dà il titolo al volume. Ma la parte più inquietante è quella in cui l’autore parla di farmaci come il Prozac e il Ritalin, che secondo lui sarebbero progettati per sopprimere le nostre facoltà mentali.

Il monito finale è un’ulteriore conferma della sua visione distopica: Icke mette in guardia contro l’identità elettronica, che, secondo lui, sarebbe solo il primo passo verso un futuro in cui tutti avranno un microchip impiantato nel cervello.


Verità o follia?

“Figli di Matrix” è un’opera che non lascia indifferenti. È un testo indubbiamente affascinante, in parte convincente, ma con affermazioni che, francamente, superano il limite del ridicolo. L’idea che George Bush compia sacrifici umani in un bosco della California o che gli Illuminati vogliano disarmare la popolazione per prepararsi a un’apparizione aliena ufficiale suonano come la trama di un film di serie B. La mancanza di prove concrete, del resto, rende molte di queste teorie difficili da accettare.

Nonostante ciò, il libro solleva domande importanti e ci spinge a guardare il mondo con occhi più critici. Se siete curiosi di approfondire, il sito davidicke.com offre una vasta gamma di materiali, alcuni dei quali tradotti anche in italiano. Che siate scettici o credenti, una cosa è certa: la realtà, secondo David Icke, è molto più strana di quanto si possa immaginare.

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