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Crudelia: il ritorno della leggendaria Cruella De Vil

Dopo una (troppo) lunga pausa forzata, da un paio di settimane hanno finalmente riaperto i cinema. Possiamo accomodarci in sala e tornare a sognare storie di celluloide. Il film è basato sul romanzo della scrittrice inglese Dodie Smith del 1956 La carica dei 101 e sul film animato della Disney del 1961 La carica dei cento e uno.

Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata, interpretata dall’attrice due volte premio Oscar® Emma Thompson (Casa Howard, Ragione e Sentimento). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

Come molti altri recenti live action targati Disney, ci troviamo davanti ad un prodotto confezionato benissimo, una festa per gli occhi, che purtroppo non convince fino in fondo. Crudelia (Cruella) è diretto da Craig Gillespie e vede protagonista il premio Oscar Emma Stone, nei panni della cattiva nata nel 1956 dalla penna della scrittrice inglese Dodie Smith e resa celeberrima nel 1961 dal lungometraggio animato La carica dei 101; ruolo già interpretato negli anni ’90 anche da Glenn Close.

Come già è stato fatto con Maleficent qualche anno fa, il film pesca a piene mani dal film animato e racconta le origini del personaggio, ambientando però la vicenda qualche lustro più avanti rispetto al materiale di partenza e facendo quindi muovere la giovane Estella sullo sfondo della Londra beat degli anni ’70. Preferisco non svelare nulla della trama se non che – naturalmente – si parlerà di alta moda e di cani dalmata (in questo caso affetti da evidente disturbo della personalità, visto che si comportano come dei feroci dobermann). Mi soffermerei, invece, a sottolineare quanto la forza del film, carente nella scrittura, sia interamente racchiusa nei superlativi e visionari costumi, nelle scenografie, negli eccentrici make-up e nelle acconciature.

Un po’ poco, se visto con gli occhi di un cinefilo, ma comunque sufficiente per appassionare e far innamorare del personaggio le nuove generazioni. Emma Thompson, divertita e divertente nel ruolo della Baronessa, è un’antagonista assolutamente meravigliosa (per quanto il suo personaggio sia spesso fastidiosamente troppo simile alla Meryl Streep/Miranda Priestly de Il Diavolo Veste Prada).

Il cast di Crudelia è composto da Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry (Yesterday), Paul Walter Hauser (Tonya), Emily Beecham (Ave, Cesare!), Kirby Howell-Baptiste (The Good Place) e Mark Strong (1917). Il film è diretto da Craig Gillespie (Tonya), a partire da una sceneggiatura scritta da Dana Fox (L’Isola delle Coppie) e Tony McNamara (candidato all’Oscar® per La Favorita), e da un soggetto firmato da Aline Brosh McKenna (Il Diavolo Veste Prada) e Kelly Marcel (Saving Mr. Banks) & Steve Zissis (The Front Runner – Il Vizio del Potere), basato sul romanzo di Dodie Smith La carica dei 101. Crudelia è prodotto da Andrew Gunn (Corsa a Witch Mountain), Marc Platt (candidato all’Oscar® per Il Processo ai Chicago 7, La La Land e Il Ponte delle Spie) e Kristin Burr, p.g.a. (Ritorno al Bosco dei 100 Acri), mentre Emma Stone, Michelle Wright (Baby Driver), Jared LeBoff (La Ragazza del Treno) e Glenn Close (Albert Nobbs) sono i produttori esecutivi.

La squadra creativa del film comprende il direttore della fotografia Nicolas Karakatsanis; la montatrice Tatiana Riegel e la music supervisor Susan Jacobs, che avevano già collaborato con Gillespie in Tonya; la scenografa Fiona Crombie; la designer delle acconciature e del trucco Nadia Stacey e la set decorator Alice Felton, che avevano già lavorato con Emma Stone ne La Favorita; la costumista Jenny Beavan (vincitrice di due premi Oscar® per Mad Max: Fury Road e Camera con Vista); il visual effects supervisor Max Wood (Suicide Squad); e il compositore Nicholas Britell (Moonlight).

Apparso per la prima volta negli anni Cinquanta sulle pagine del libro di Dodie Smith e trasposto sullo schermo nel film d’animazione Disney del 1961, nel remake live action Disney del 1996 e nel relativo sequel uscito nel 2000, il personaggio di Cruella de Vil (Crudelia De Mon) continua ad affascinare ed elettrizzare gli spettatori con la sua esuberanza, i suoi gusti eccentrici e la sua mente brillante. Ambientato a Londra durante la vibrante era punk degli anni Settanta, il film Disney Crudelia rivela l’affascinante storia di come una giovane ragazza di talento e anticonformista sia diventata la malvagia ed elegante Cruella de Vil. Estella (Tipper Seifert-Cleveland), piena di energia, grinta e creatività, vede il mondo da una prospettiva diversa rispetto alle persone che la circondano. Ha perso sua madre da piccola ed è ancora segnata da questa esperienza: nasconde i suoi naturali capelli bianchi e neri tingendoli di rosso, ma si sente ancora un’emarginata fra i suoi convenzionali compagni di scuola. Estella segue i suoi amici Horace (Joe MacDonald) e Jasper (Ziggy Gardner) in una vita criminale per le strade della città: il gruppo organizza truffe grazie all’immaginazione di Estella, che utilizza la sua abilità nel cucito per creare una brillante serie di travestimenti. Mentre Horace e Jasper sono soddisfatti della loro vita come truffatori, lei aspira a una vita migliore come stilista di moda.  Quando Estella (Emma Stone) ha 25 anni, l’opportunità bussa finalmente alla sua porta: Jasper (Joel Fry) le fa ottenere un lavoro nel grande magazzino più alla moda di Londra, Liberty, anche se lui e Horace (Paul Walter Hauser) sentiranno la sua mancanza nelle loro attività criminali. Iniziando dal basso – pulendo i bagni – Estella si dà umilmente da fare finché, una notte, l’alcol indebolisce il suo autocontrollo permettendo al suo istinto creativo, solitamente represso, di avere la meglio. Licenziata la mattina successiva, Estella sta per uscire dal negozio proprio quando la stilista più importante al mondo, la Baronessa (Emma Thompson), sta entrando. Indifferente di fronte a tutto ciò che vede, la Baronessa rimane colpita soltanto dalle creazioni allestite in vetrina da Estella da ubriaca: riconoscendo il suo talento in erba e il suo potenziale per il successo, decide di offrirle un lavoro. Accettando il suo invito, Estella è convinta di aver finalmente trovato la mentore perfetta, che potrà aiutarla a ottenere tutto ciò che ha sempre sognato. Godendosi le lodi della Baronessa, che ha riconosciuto il suo talento, Estella pende con gioia dalle labbra del suo nuovo capo, tentando di assorbire le sue competenze nel mondo della moda e il suo stile manageriale: è disposta a tenere sotto controllo la sua natura ribelle e indipendente. Ma quando Estella vede la Baronessa indossare una collana che apparteneva a sua madre e che le era stata promessa, la sua prospettiva e i suoi obiettivi cambiano immediatamente. Insieme a Jasper e Horace, elabora un piano per recuperare la collana, mettendo in ombra la Baronessa e distraendola durante il suo imminente Ballo in Bianco e Nero. Cercando l’abito perfetto da indossare, esplora i negozi di abbigliamento vintage di Portobello Road, dove incontra lo spirito affine Artie (John McCrea), un giovane negoziante che ha l’abito ideale. Quando fa il suo spettacolare ingresso al Ballo in Bianco e Nero, la ragazza non è Estella ma Cruella, con un abito rosso sangue e una ciocca di capelli bianchi e neri. La Baronessa vuole conoscere a tutti i costi l’identità di questa ospite misteriosa. Proprio mentre Horace e Jasper stanno per scappare dopo aver recuperato la collana dalla camera blindata della Baronessa, il suono penetrante e stridente di un fischietto per cani, utilizzato per chiamare i dalmata della Baronessa, distrugge il mondo di Estella. È quasi lo stesso identico suono che la perseguita fin dall’ultima notte che ha visto sua madre. Improvvisamente, Estella – anzi, Cruella – sa cosa fare. L’obiettivo non è più soltanto recuperare il cimelio di famiglia di sua madre: ora, deve vendicare il suo omicidio.

Dopo aver ottenuto uno straordinario successo con i prequel live action de La Bella Addormentata nel Bosco incentrati sull’antagonista della fiaba, Malefica (Maleficent), Disney era ansiosa di esplorare le origini di altri personaggi malvagi del suo catalogo di classici d’animazione. Insieme a Malefica, una delle antagoniste più memorabili e intriganti era indubbiamente la rapitrice di cani e amante delle pellicce Cruella De Vil (Crudelia De Mon), che aveva la voce di Betty Lou Gerson nel film d’animazione originale e ha poi preso vita in live action grazie alla magnifica e straordinaria interpretazione di Glenn Close. Ma nessuna di queste versioni raccontava il passato del personaggio: sapevamo soltanto che era stata una compagna di scuola della padrona dei dalmata, Anita Darling. Il film è prodotto da Andrew Gunn, Marc Platt e Kristin Burr. Gunn, che ha recentemente prodotto Sky High e Il Giorno Sbagliato, oltre a numerosi successi Disney degli anni passati come Corsa a Witch Mountain, La Casa dei Fantasmi e Quel Pazzo Venerdì (2003), spiega:

“Cruella De Vil è probabilmente l’antagonista Disney più iconica di tutti i tempi perché è così deliziosamente malvagia. È stravagante, alla moda, logorroica, manipolatrice, subdola e ovviamente anche un po’ matta, tutte qualità tipiche di un personaggio che ami odiare. È un po’ come l’Hannibal Lecter del mondo Disney… Volevamo esplorare i motivi che l’hanno spinta a diventare così che l’hanno fatta diventare Cruella De Vil. Abbiamo affrontato questa storia come se stessimo raccontando le origini di un supercattivo dei fumetti: mostriamo chi era da bambina, il luogo da cui proviene, eccetera. Tutto ciò che gli spettatori sapevano di Cruella era che voleva realizzare un cappotto con le pellicce dei dalmata. Così, fin dall’inizio, abbiamo deciso che per dare agli spettatori qualcosa di nuovo avremmo dovuto ribaltare le loro aspettative”.

La prima e unica scelta dello studio per interpretare questo personaggio è stata Emma Stone, che aveva recentemente ricevuto la sua prima candidatura all’Oscar® grazie al suo ruolo da non protagonista in Birdman – o (L’Imprevedibile Virtù dell’Ignoranza): l’attrice è stata scelta per interpretare Cruella prima dell’uscita di La La Land, grazie a cui ha vinto il premio Oscar® come miglior attrice. Emma Stone spiega:

“Ho incontrato i filmmaker di Disney. Stavano accarezzando l’idea di realizzare un film che raccontasse le origini di Cruella de Vil e volevano sapere se mi sarebbe piaciuto interpretarla. C’erano tante cose da considerare e capire se avesse senso raccontare una storia su di lei. Ma dato che il personaggio è così divertente e inebriante, erano interessati a scoprire la sua storia”.

Alla fine, grazie ai contributi di numerose menti creative, è stata costruita una trama che raccontava la trasformazione di una bambina creativa di nome Estella nella vendicativa Cruella. La maggior parte della storia si svolgeva a Londra negli anni Settanta, un momento di rottura nei mondi della musica e della moda grazie alla nascita del movimento punk. Seguiamo la sua metamorfosi da orfana combattiva e dickensiana ad antieroina ribelle, piena di risorse, audace e ingegnosa. Nel corso del suo cammino, scopre chi è davvero e impara a essere fedele alla propria natura.

La produttrice Kristin Burr racconta:

Crudelia ha tutto ciò che amo di più nella vita: la moda, i cani e la vendetta… Fin dall’inizio, abbiamo deciso di ambientare il film a Londra negli anni Settanta. È stato davvero entusiasmante, perché per la prima volta abbiamo trasposto nel mondo reale un personaggio nato nel mondo dell’animazione. È il nostro primo film live action ambientato nel mondo reale invece che in una terra fiabesca. Era un’opportunità per alzare l’asticella. In quel periodo, Londra era l’epicentro della moda e dell’anarchia.  Un parallelismo perfetto con il personaggio di Cruella! … Emma Stone è una dei migliori attori della sua generazione. Può fare letteralmente qualunque cosa. Nessuno meglio di lei è in grado di essere deliziosamente crudele ma anche empatico e capace di spezzare il cuore del pubblico. E ha un aspetto favoloso con i capelli bianchi e neri”.

Il produttore candidato a tre Academy Award Marc Platt, che ha lavorato con Emma Stone in La La Land e ha prodotto i lungometraggi candidati come miglior film Il Processo ai Chicago 7 e Il Ponte delle Spie aggiunge

“Cruella è una dei migliori antagonisti nello straordinario panorama dei cattivi Disne… Così, quando Emma mi ha chiamato per chiedermi se mi sarebbe piaciuto produrre il film, sono stato subito interessato. Ho pensato”, prosegue, “che fosse un fantastico abbinamento tra un’attrice e un personaggio. Oltre a Emma Stone, non riesco a pensare a nessun’altra attrice in grado di mostrare in modo altrettanto specifico e vivido l’evoluzione da Estella a Cruella, interpretando il personaggio in un modo così divertente, particolare, delizioso e allo stesso tempo realistico”.

Gunn afferma:

“Per il ruolo di Cruella, Emma Stone ha la meravigliosa capacità di interpretare un personaggio crudele ed egoista (come ha fatto ne La Favorita) e spingere il pubblico a fare il tifo per lei. Può passare dalla malvagità alla capacità di spezzare il cuore del pubblico in una manciata di secondi. È un’attrice che spinge gli spettatori a desiderare il suo trionfo. Ha un tempismo comico impeccabile e si trasforma letteralmente nei personaggi che interpreta, rendendo ognuno di essi distinto e memorabile. Sapevamo che avrebbe creato qualcosa di affascinante e senza tempo con il personaggio di Cruella”.

Stone ha apprezzato particolarmente la sfida di interpretare due lati dello stesso personaggio, Afferma:

“È stato fantastico. Quante caratteristiche di Cruella sono in Estella, e quante caratteristiche di Estella sono in Cruella? Credo sia interessante pensarci: Cruella è una parte di lei? Oppure rappresenta la sua vera essenza? Forse sono stati gli eventi tragici che ha vissuto a plasmare la sua vita, a creare Cruella. In parte, penso che questa storia voglia dirci che ogni essere umano ha tutte le qualità esistenti dentro di sè: possiamo accedere a tutte queste parti diverse, ma i vari eventi che ci accadono possono portare alla luce determinate cose. Sono stati gli eventi che le sono accaduti a trasformarla in Cruella, ma allo stesso tempo aveva tutte quelle caratteristiche dentro di sé, e ha deciso di accettarle invece che combatterle”.

Per dirigere Crudelia è stato scelto il regista Craig Gillespie, il cui lavoro più recente è stato il film acclamato dalla critica Tonya, grazie a cui Allison Janney ha vinto l’Academy Award® come miglior attrice non protagonista. Il film ha ricevuto candidature anche per la miglior attrice (Margot Robbie) e il miglior montaggio. Burr è convinta che Gillespie sia la scelta perfetta.

“Con Tonya, ha dimostrato di saper raccontare la storia di un’antieroina. Il suo stile cinetico e pieno di energia rende il film scoppiettante e interessante. Fin dal nostro primo incontro, Craig aveva già una visione tutta sua del film”.

Gillespie racconta:

“Ho ricevuto una chiamata da Sean Bailey (head of production di Disney), che mi ha detto: cosa ne pensi di Emma Stone nel ruolo di Cruella? E poi ha aggiunto che il film sarebbe stato ambientato a Londra negli anni Settanta. Quella combinazione mi è sembrata davvero irresistibile. Mi sono sentito immediatamente intrigato e deliziato dall’idea di dirigere il film. È un’attrice fenomenale con un’incredibile versatilità e l’opportunità di lavorare con lei in un’ambientazione di questo tipo era davvero entusiasmante”.

Gunn afferma:

“In film come Lars e Una Ragazza Tutta Sua e Tonya, Craig ha dimostrato di saper mostrare l’umanità di persone spezzate. Fa del suo meglio per realizzare dei film che ci permettano di comprendere persone che agiscono al di fuori di quella che viene considerata la normalità. Craig ha inoltre un senso dell’umorismo molto sottile e spiazzante che era perfettamente adatto al mondo instabile di Crudelia”.

Platt aggiunge:

“Sapevamo che Craig sarebbe riuscito a dare al film la stessa verve e la stessa energia che aveva dato a Tonya grazie alle sue scelte musicali, ai movimenti della macchina da presa, alla sua abilità di ottenere interpretazioni straordinarie e alla sua capacità di giocare con il tono delle performance”.

Stone afferma:

“Avevo visto alcuni film di Craig ed ero davvero entusiasta di incontrarlo. Sul set è molto divertente, ha quell’umorismo asciutto tipico degli australiani. Ha un’incredibile quantità di energia e ha sempre tantissime idee: mi sono divertita moltissimo a lavorare con lui”.

Parlando di Gillespie, Burr afferma:

“La sua energia dura 24 ore. È sempre determinato a far sì che la macchina da presa aiuti a raccontare la storia. Cerca sempre di approfondire i personaggi. E ama la musica! Durante le riprese, effettuava montaggi preliminari delle scene, aggiungeva la musica e poi le mostrava alla squadra. Era davvero divertente e ci ha mostrato fin da subito l’energia del film. Anche tutta la squadra era sempre su di giri, perché tutti sapevano che stavano realizzando qualcosa di elettrizzante!”.

Gillespie afferma:

“Amavo questa sorta di danza tra l’umorismo e il dramma, ed Emma (Stone) possiede un ottimo intuito sia per l’umorismo che per i momenti drammatici. Non riesco a pensare a nessun attore che ci riesca meglio. È la Lucille Ball della nostra generazione: sa fare entrambe le cose. È davvero una gioia incredibile per un regista: non c’è nulla che non sia in grado di fare come attrice. È stata una gioia continua”.

Stone afferma:

“È divertente vedere le origini di Cruella e ci siamo divertiti a esplorare quello che trasforma una persona in un cattivo. A volte le persone sono influenzate dagli eventi accaduti nelle loro vite: possono scegliere di soccombere sotto il peso di qualcosa, oppure sollevarsi al di sopra di esso e (forse, non sempre) trasformarlo in qualcosa di positivo dal punto di vista “morale”. Il film racconta tutte queste cose, ma in un modo divertente, in stile Disney, esagerato e un po’ pazzo, che allo stesso tempo è pieno di grande musica punk degli anni Settanta”.

Platt afferma:

“Gli spettatori assaporeranno immagini che sono una vera delizia per gli occhi, Londra negli anni Settanta, linee di abbigliamento straordinarie e creative, e tutta l’energia, il divertimento e l’innovazione della musica di quell’epoca … Ma c’è anche un lato sorprendentemente emozionante… È un film estremamente divertente, energico ed esilarante, ma ci sono anche momenti davvero toccanti, perché assistiamo all’evoluzione di un personaggio che scopre la sua vera identità, le sue vere origini, e impara a essere la persona che è nata per essere. Così, gli spettatori si godranno grandi interpretazioni, una storia grandiosa, ma anche grandi emozioni”.

Ossessionato dal movimento punk della fine degli anni Settanta, Gunn pensa che il personaggio di Cruella rappresenti perfettamente la rabbia della cultura giovanile di quel periodo, nonché una grande opportunità per mostrare al pubblico quanto fosse difficile essere una donna e un genio in una società che molto spesso non rispettava nessuna di queste due categorie. Il produttore crede che vedere la giovane Cruella che spezza le catene della società e cerca di superare i limiti che le vengono imposti sia particolarmente attuale. Afferma:

“Volevo riuscire a creare un personaggio che affrontasse delle difficoltà in cui mia figlia potesse identificarsi”.

La vita di Estella cambia per sempre quando il suo selvaggio allestimento nella vetrina del grande magazzino Liberty di Londra, risultato finale di una notte passata lavorando e bevendo, colpisce la regina della moda, la Baronessa. Elegante, irritante e perfida, la Baronessa è l’opposto di Estella da tutti i punti di vista. Estella è innovativa e rappresenta il futuro, mentre la Baronessa, pur avendo un incredibile successo, è leggermente all’antica… ma non se ne rende conto. Per interpretare il personaggio che, più di tutti, è responsabile della trasformazione di Estella in Cruella, i filmmaker hanno scelto l’attrice vincitrice di due Academy Award® Emma Thompson: per lei, il ruolo della Baronessa rappresenta l’ultima aggiunta in una carriera fatta di personaggi memorabili interpretati in film di alto livello, da Casa Howard a Quel Che Resta del Giorno fino a Nel Nome del Padre, Ragione e Sentimento e Saving Mr. Banks, solo per citarne alcuni. La trasformazione di Estella in Cruella è graduale. All’inizio cerca di conformarsi al modo in cui la società le ha insegnato a comportarsi, ma questo è in conflitto con la sua natura. Lei pensa fuori dagli schemi ma è cresciuta in un mondo che vuole impedirglielo, che la spinge a non fare domande e a non contestare lo status quo. Quindi, per un po’, va contro la sua natura ed è in quei momenti che soffre di più. Quando inizia finalmente ad accettare la sua natura – la personalità di Cruella – indipendentemente dalle ripercussioni che ciò potrebbe avere, comincia a sentirsi davvero soddisfatta. Le sue motivazioni, ossia la vendetta, sono molto oscure e sinistre. Ma il suo incredibile talento la spinge verso il suo destino.

Gillespie spiega:

“Non sappiamo se sia realmente consapevole delle sue azioni. È solo una sceneggiata oppure si è davvero trasformata in questa persona? Emma (Stone) fa un lavoro meraviglioso nel mostrare tutte queste sfaccettature fino a trovare la sua natura autentica. C’è una sorta di danza molto complicata tra le varie sfumature del personaggio di Cruella. All’inizio Estella si limita a ‘interpretare’ Cruella, ma poi finisce per trasformarsi in lei”.

 

Questa battaglia tra le due Emma è sostenuta da un assortimento di personaggi variopinti interpretati da attori di grande talento. Dopo la morte della madre di Estella, Jasper e Horace sono diventati una sorta di famiglia improvvisata per lei, oltre che i suoi complici criminali. Il loro legame familiare si fa più teso quando Cruella inizia ad avere la meglio su Estella allontanando i suoi due amici. Per interpretare Jasper e Horace da adulti, i filmmaker hanno scelto rispettivamente Joel Fry e Paul Walter Hauser. Fry è noto principalmente grazie ai ruoli interpretati nel film di Danny Boyle Yesterday e nella serie HBO di straordinario successo Il Trono di Spade, mentre Hauser ha interpretato il personaggio che dà il titolo al film di Clint Eastwood Richard Jewell e il ruolo di Shawn nel film precedente di Gillespie, Tonya. Gillespie afferma:

“Jasper è davvero il cuore del film e rappresenta una sorta di punto di riferimento per Cruella nel corso del film: quando lei prende una cattiva strada, lui glielo fa notare. Rispetto a Horace, è il più serio tra i due. Ma c’è sempre bisogno di una figura più seria e a volte è proprio il personaggio più serio a rendere le cose più divertenti. È stato davvero divertente vedere Joel interagire con tutti gli altri personaggi, mantenendo ogni scena realistica e sentita”.

Catherine, l’unica madre che la piccola Estella abbia mai conosciuto, le insegna a provare a conformarsi e a comportarsi in modo appropriato, nonostante la naturale tendenza alla ribellione di Estella. Prima di morire e lasciare orfana Estella, Catherine le lascia una collana a cui la ragazza tiene moltissimo. Per interpretare Catherine, i filmmaker hanno scelto Emily Beecham, apparsa in Berlin, I Love You e nel film dei fratelli Coen Ave, Cesare!, oltre alle serie televisive Into the Badlands e The Village. Anita, l’ex-compagna di scuola di Estella che lavora come fotografa/giornalista per il tabloid Tattletale, è interpretata da Kirby Howell-Baptiste, che è apparsa nel film Qua la Zampa! e ha fatto parte del cast di serie televisive longeve come Why Women Kill, The Good Place, Veronica Mars, Barry e Killing Eve. Parlando del suo personaggio, Howell Baptiste afferma:

“Incontriamo per la prima volta Anita a uno dei balli della Baronessa: è una giovane reporter alle prime armi. È molto ambiziosa e intelligente. La cosa bella di questo film è che tutte le donne sono molto intelligenti. La Baronessa è l’antagonista e poi c’è Estella che ha una sorta di lato oscuro: credo che Anita si trovi esattamente nel mezzo. Comprende il comportamento di entrambe ma è molto diversa da loro”.

Mark Strong, meglio noto grazie ai ruoli interpretati in 1917, Miss Sloane – Giochi di Potere, Kingsman – Secret Service, The Imitation Game, Zero Dark Thirty e La Talpa, insieme alle serie televisive Temple, Dark Crystal – La Resistenza e Deep State, interpreta John, il valletto. Misterioso e taciturno, John è un membro molto fidato dell’entourage della Baronessa. Per il ruolo di Estella da piccola, i filmmaker hanno scelto Tipper Seifert-Cleveland, nota al pubblico televisivo grazie ai ruoli interpretati ne Il Trono di Spade, Krypton, L’Amore e La Vita – Call the Midwife e Doc Martin. John McCrea, che ha dato vita al ruolo dell’aspirante drag queen Jamie nel musical di grande successo rappresentato a Londra Everybody’s Talking About Jamie (Tutti parlano di Jamie), interpreta Artie, proprietario di un negozio d’abbigliamento vintage a Portobello Road, che entra nella vita di Estella in un momento cruciale. Riguardo ai professionisti di grande talento ingaggiati per realizzare Crudelia, Gillespie afferma:

“Per i vari dipartimenti addetti alla produzione, abbiamo assunto dei direttori semplicemente brillanti. Ognuno di essi ha avuto la libertà di sperimentare, uscire fuori dagli schemi e creare qualcosa di adatto per il periodo storico e i personaggi del film. L’obiettivo era semplicemente fare ciò che era più giusto per questo film. E abbiamo avuto l’opportunità di creare qualcosa di unico”.

Tra i professionisti assunti dai filmmaker troviamo il direttore della fotografia Nicolas Karakatsanis, la montatrice candidata all’Academy Award® Tatiana Riegel e la music supervisor Susan Jacobs, che avevano già lavorato con Gillespie in Tonya. Per quanto riguarda la fotografia, Gillespie e Karakatsanis hanno preso una decisione inusuale, scegliendo di girare il film in due formati diversi. Per il mondo di Estella/Cruella hanno scelto il formato 35 mm, al fine di dare al film un look più granuloso e grezzo in linea con l’atmosfera anni Settanta; mentre per il mondo più raffinato e controllato della Baronessa, hanno impiegato il 65 mm, che è molto più elegante e ha linee più definite.

Per creare i vari “look” di Crudelia, è stato necessario fare molte ricerche, oltre a uno sforzo considerevole. A Londra gli anni Settanta furono un periodo molto particolare durante il quale ebbe luogo un conflitto culturale nella società: per questo, anche la moda si muoveva tra l’establishment e i movimenti controculturali. C’era un mondo altamente privilegiato e nobile che dominava il fashion, composto da nomi leggendari come Dior, Balenciaga, Givenchy e più tardi anche Mary Quant, responsabile della creazione dello stile mod, che nel film è rappresentata dalla House of Baroness e da tutti i suoi orpelli tipici di Regents Park. Ma gli squatters di Notting Hill rappresentavano il movimento punk, in cui provenire dall’altro lato della strada, dal proletariato, era un motivo di vanto per aspiranti designer inventivi e autodidatti come Vivien Westwood e successivamente anche Alexander McQueen, su cui Estella è basata. Lo scontro tra questi due mondi fornisce il contesto per la storia di Cruella. L’importanza dei costumi per Crudelia non sarà mai sottolineata abbastanza. Per questa monumentale impresa, i filmmaker hanno scelto la costumista vincitrice di due Academy Award® Jenny Beavan, che aveva precedentemente collaborato con Emma Thompson in Casa Howard e Quel Che Resta del Giorno.

Beavan afferma:

“Ho letto la sceneggiatura e l’ho trovata molto divertente e grintosa. Ho incontrato Craig e ci ho riflettuto molto, perché mi sono resa conto che si trattava di un progetto colossale, ma poi ho deciso di provarci”. L’ampia portata della produzione ha scatenato l’immaginazione di Jenny. “Mi piacciono molto le sfide… Io ero a capo del dipartimento, e poi c’erano Sarah Young, Sheara Abrahams e Sally Turner: tutte loro figurano tra le costumiste del film. Ognuna di loro si è occupata di un ambito differente. Altrimenti non ce l’avremmo mai fatta. Poi avevamo un team di responsabili degli acquisti che andavano alla ricerca dei capi d’abbigliamento, oltre a tutti i professionisti che si occupavano di tagliare i vari tessuti. È stato un lavoro enorme ma anche molto gioioso”.

Nel film ci sono tre serate di gala che richiedevano un ampio numero di costumi: il Ballo di Maria Antonietta organizzato dalla Baronessa, a cui Estella assiste all’età di 12 anni; il suo Ballo in Bianco e Nero (a cui Cruella si presenta indossando un abito rosso sangue acquistato al negozio dell’usato di Artie e un mantello bianco che prende fuoco, generato al computer); e il suo Galà di Beneficenza, in cui Estella ha mandato a tutti gli ospiti degli abiti neri e delle parrucche bianche e nere per potersi nascondere tra loro; oltre a una serie di eventi da red carpet durante i quali Cruella ruba la scena alla Baronessa arrivando di volta in volta a bordo di una motocicletta con una tuta di pelle nera scintillante e due spalline realizzate con il battistrada di uno pneumatico, un abito che avvolge la macchina della Baronessa, un vestito da camion della spazzatura con uno strascico di 12 metri, realizzato con la collezione di gonne del 1967 della Baronessa; e un cappotto che ricorda la pelliccia di un dalmata (Attenzione: nessun animale è stato maltrattato durante la realizzazione di questo film. Andate al capitolo “I cani di Crudelia” per maggiori dettagli).

Beavan afferma che il look di Estella è ispirato a una fotografia della cantante punk rock/New Wave tedesca Nina Hagen:

: “Mi pare che in quella foto sia seduta a gambe incrociate e indossi un maglione peloso un po’ troppo grande per lei e un paio di pantaloni morbidi molto ordinari. La sensazione è che Estella abbia acquistato i suoi vestiti nei negozi vintage di Brick Lane a Londra, dove c’era il mercato delle pulci”.

I vari look sono stati completati dal trucco e dalle acconciature ideati dalla candidata all’Academy Award Nadia Stacey, che aveva l’immenso compito di realizzare 152 parrucche per il Ballo di Maria Antonietta e 88 parrucche per il Ballo di Beneficenza a tema vichingo della Baronessa. Parlando di Stacey, Burr afferma:

“Nadia ha azzeccato perfettamente tutti i look fin dal primo momento che ci siamo incontrati. Ha capito subito che volevamo creare un’atmosfera punk, ma che allo stesso tempo volevamo che le cose fossero eleganti, stravaganti, uniche e memorabili. Le persone copieranno le sue acconciature abbinate ai costumi per anni dopo aver visto questo film”.

Per Stacey, la sfida più grande era rendere Cruella sufficientemente diversa da Estella, in modo che la Baronessa non si rendesse conto che si trattava della stessa persona. Stacey afferma: “Ma, alla fine, i vari look di Cruella erano talmente eccessivi che non c’era bisogno di esaltare ulteriormente le differenze con Estella. Ho sempre voluto creare un look molto preciso per Estella e per gran parte del tempo il mio punto di riferimento è stato Debbie Harry. Avevo in mente un look un po’ dimesso ma molto tosto e audace, in linea con l’estetica punk degli anni Settanta. Mentre per Cruella mi sono semplicemente buttata. I suoi look diventano sempre più eccessivi ogni volta che la vediamo, e dato che si tratta di una persona amante della moda che gioca con il suo look, ho pensato che anche le sue acconciature e il suo trucco avrebbero dovuto seguire questi cambiamenti. Quindi sono diversi ogni volta che la vediamo”.

Per creare il mondo fisico di Crudelia, la scenografa Fiona Crombie e la set decorator Alice Felton, entrambe candidate all’Academy Award® per La Favorita, anch’esso interpretato da Emma Stone, sono state ingaggiate con gli stessi compiti in Crudelia. Come per i costumi, la loro sfida più grande risiedeva nel vastissimo numero di scenografie da creare. Ci sono 96 set ufficiali, ma con i vari cambiamenti richiesti per ciascuno di essi, gli addetti alle scenografie si sono trovati a dover allestire e decorare circa 130 set. Dato che le inquadrature erano solitamente campi totali e riprendevano un ambiente nella sua interezza, non era possibile prendere delle scorciatoie. Per Crombie era fondamentale non lasciarsi sfuggire nulla. Per lei, il negozio dell’acconciatore per cani doveva essere dettagliato e interessante tanto quanto Hellman Hall. Hanno avuto il compito di trasformare cinque teatri di posa e il backlot degli Shepperton Studios nei set del diroccato covo in cui Estella e i suoi amici vivono dall’infanzia all’età adulta; della House of Baroness, quartier generale dell’impero della moda della Baronessa; e degli intricati e dettagliati appartamenti di John e Roger, l’avvocato della Baronessa. Gli Shepperton hanno ospitato anche lo spettacolare set della sala da ballo di Hellman Hall, con soffitti altissimi e un lampadario, e una ricostruzione dell’iconico grande magazzino Liberty di Londra, completo di vetrine e automobili d’epoca.

Burr afferma:

“Dana Fox, Jess Virtue e io eravamo ossessionate dal negozio Liberty. Il miglior negozio di Londra. È stato davvero divertente incorporare il nostro negozio preferito nella storia e avere l’opportunità di girare lì!”.

Anche se sarebbe stato ideale girare l’intera sequenza ambientata nel negozio Liberty all’interno della location reale, il tempo necessario a trasformare un negozio già esistente in qualcosa di diverso rendeva questa opzione irrealizzabile. Quindi, per le sequenze ambientate negli interni del negozio, Crombie ha effettuato una scannerizzazione tridimensionale del negozio reale così da poterlo ricostruire nel teatro di posa. Per la House of Baroness, il team responsabile delle scenografie si è recato alla mostra di Dior, che la set decorator Felton considera un’influenza fondamentale. Spiega: “E poi Yves Saint Laurent, Christian Dior, Galliano. Abbiamo moltissime influenze visive. L’idea è che la Baronessa sia in assoluto controllo del suo ambiente. È a conoscenza di tutti gli oggetti presenti nella stanza. Ogni elemento le è stato fornito dalle persone che lavorano per lei. E l’intero ambiente è ordinato e organizzato proprio come la sua proprietaria”. La troupe ha poi effettuato le riprese in 44 location di Londra nel corso di 40 giorni: avevano a disposizione cinque giorni per decorare 20 set e trasformare i negozi lungo Portobello Road, dove Estella incontra Artie. Il maniero e la tenuta di Englefield House nel Berkshire hanno ospitato gli esterni di Hellman Hall, la casa di campagna della Baronessa; la base militare RAF Halton ha ospitato gli esterni di Ipswitch Manor, la casa della Baronessa a Londra; mentre il quartiere di Westminster, nel centro di Londra, ha ospitato le riprese degli esterni del magazzino della House of Baroness, che si sono svolte proprio vicino al centro commerciale. Infine, un vecchio quartier generale in cemento situato nel piccolo paese di Aldermaston ha ospitato gli uffici di Tattletale, la rivista di Anita, mentre le sequenze ambientate sul tappeto rosso e nei parchi e le varie scene di guida sono state girate al Naval College di Greenwich. Molte delle location dovevano essere riportate ai tardi anni Settanta, mentre la maggior parte delle riprese “aeree” di Londra è stata generata al computer, dato che nel corso degli ultimi quarant’anni sono cambiate moltissime cose. Englefield è stata scelta come location per Hellman Hall per diverse ragioni. Prima di tutto, nel film la casa si trova su una scogliera: in questo senso, la terrazza è posizionata in modo perfetto e contribuisce a esaltare la presenza della scogliera nel film. L’ambiente ha una forma grandiosa, molto squadrata e grafica e allo stesso tempo la casa comunica un’atmosfera monolitica e inquietante in stile elisabettiano/gotico, che era molto importante per Gillespie. L’immacolato giardino, perfettamente mantenuto, rispecchia l’ordine e la precisione richiesti dalla Baronessa. Alla fine la squadra responsabile degli effetti visivi, capeggiata da Max Wood, ha dovuto rimpiazzare circa due terzi dell’edificio, aggiungendo un piano in più e modificando completamente la linea del tetto per rispecchiare la visione di Hellman Hall richiesta dal regista Gillespie. Anche le riprese aeree della casa, con le onde che si infrangono sulla scogliera, sono state prevalentemente generate al computer. Per quanto riguarda Aldermaston, Crombie sentiva il bisogno di utilizzare strutture architettoniche contemporanee per controbilanciare il vasto numero di residenze signorili e ambientazioni lussuose presenti nel film. Era convinta che fosse importante rispecchiare il più possibile l’ambientazione degli anni Settanta, che Aldermaston contribuisce a comunicare immediatamente con i suoi tetti spioventi e le sue strade acciottolate.

Per comporre la colonna sonora strumentale di Crudelia, i filmmaker hanno scelto il richiestissimo Nicholas Britell, candidato all’Academy Award® per Moonlight e Se la Strada Potesse Parlare e all’Emmy grazie al tema dei titoli di testa della serie HBO Succession: la sua filmografia comprende inoltre il film di Netflix Il Re, Vice – L’Uomo nell’Ombra e La Grande Scommessa. In aggiunta ai contributi di Britell, hanno ingaggiato la music producer Susan Jacobs, che aveva già collaborato con Gillespie in Tonya, per incorporare alcune canzoni degli anni Settanta nel film: si trattava di un periodo piuttosto esplosivo per la storia della musica, con la comparsa del punk e la progressiva affermazione di artisti come i Clash e i Blondie, accanto ad artisti rock e pop più tradizionali.

Il produttore Gunn afferma:

“Nel film, la musica è quasi un personaggio a sé stante. Craig ha trovato un modo per riempire il film di meravigliosi brani rock’n’roll, che vengono ascoltati quasi nella loro interezza senza che i testi siano in contrasto con i dialoghi. La musica dà al film una grande energia e un senso di ribellione”.

Platt aggiunge:

“Craig utilizza la musica per caratterizzare la nostra storia, creare sentimenti ed evocare emozioni”.

Gillespie afferma:

“A quell’epoca la scena musicale era molto ricca. Sapevo che nel film ci sarebbe stata tanta musica. Nelle varie scene, la musica ci aiuta a comunicare l’ambientazione e il periodo storico in cui ci troviamo, la natura e l’atteggiamento di quell’epoca. Inoltre mi piace utilizzare la musica in contrapposizione con le scene. È una caratteristica tipica di Scorsese, in cui determinate scene sono accompagnate da brani che il pubblico non si aspetterebbe di sentire. Ci aiutano a portare il film su un altro livello… Con un senso di giocosità, abbiamo utilizzato ‘I Get Ideas’ e ‘Perhaps, Perhaps’ in contrapposizione con la natura sinistra della Baronessa. E quando il personaggio di Estella si ubriaca durante il turno di notte al negozio Liberty di Londra, ho pensato che sarebbe stato divertente utilizzare un brano di Nancy Sinatra… La colonna sonora comprende brani completamente diversi l’uno dall’altro. Si passa da Doris Day ai Doors per arrivare ai Queen”.

Anche se nel film sono presenti dalmata e altre razze di cani, Cruella non condivide le stesse motivazioni della sua controparte animata. Nel nostro film, il personaggio di Cruella non maltratta nessun animale. Il cast canino di Crudelia comprende un piccolo numero di attori animali, mentre molte scene che vedono la presenza di cani sono state realizzate con l’ausilio degli effetti visivi. La maggior parte degli animali nel film erano trovatelli (in particolare Buddy, il nostro cane “eroe” che è stato trovato per strada); mentre gli altri provenivano dalle amorevoli dimore dei loro addestratori. Tutti i trovatelli sono stati adottati permanentemente da padroni affettuosi.  Portando avanti la storia di Disney, che ha avuto un grande successo producendo storie di amici a quattro zampe, la squadra produttiva ha lavorato a stretto contatto con rispettabili addestratori di animali per assicurarsi che ciascun cane fosse accudito e addestrato a dovere prima delle riprese. Tutte le scene che vedevano la presenza di animali sono state monitorate da vicino dalla American Humane Society.  In linea con le politiche di produzione Disney, nessuna pelliccia animale è stata utilizzata nella realizzazione del film. Inoltre, gran parte delle riprese che vedono la presenza di cani è stata realizzata con l’ausilio di effetti generati al computer, ideati dal visual effects supervisor Max Wood e dal suo team, che hanno creato versioni interamente digitali dei tre dalmata della Baronessa e dei personaggi di Buddy e Wink. Questi modelli digitali sono stati utilizzati in modo più estensivo rispetto a quanto inizialmente preventivato, venendo usati anche per primi piani molto dettagliati. Wood è particolarmente soddisfatto delle sequenze in slow motion in cui i dalmata saltano per catturare Estella durante la festa: i cani e la bava che cola in slow motion dalle loro bocche sono stati realizzati interamente in CG. Wood fa notare anche la scena ambientata nel salone di toelettatura per cani, in cui le riprese in live action dei dalmata che ringhiano e poi inseguono Wink fuori dal negozio sono state sostituite con una versione computerizzata.

Come omaggio a La Carica dei 101, i filmmaker volevano includere una scena in cui Cruella avrebbe guidato come una pazza il veicolo che ha ispirato il suo nome. Ma dato che Estella non possedeva una macchina (secondo Emma Stone, non sa nemmeno guidare), bisognava prima mostrare una scena in cui Cruella sarebbe entrata in possesso dell’automobile. Di conseguenza, nel film c’è una sequenza in cui il personaggio abbandona una festa e ha bisogno di scappare in fretta: vede una Panther De Ville parcheggiata in strada, la mette in moto collegando i cavi e la ruba, dando vita a una versione in live action dell’iconica scena del film d’animazione, in cui il personaggio guida la macchina e diventa Cruella de Vil. Tutti i veicoli utilizzati nel film sono stati procurati dall’azienda britannica Dream Cars, che ha particolarmente apprezzato questo compito. Per l’automobile di Cruella, lo stunt coordinator aveva inizialmente chiesto “due o tre Panther”, il che era impossibile dato che queste auto non esistono più. Quindi Dream Cars ha creato due macchine basate sulla Panther De Ville del 1980: un modello dipinto di bronzo (il preferito di Gillespie e Crombie) e un altro dipinto di bianco e nero che poteva essere ricoperto di bronzo (si dice che, quando era ancora nuovo, questo modello appartenesse al pugile ex campione dei pesi massimi Smokin’ Joe Frazier). In questo modo avevano a disposizione le versioni “prima” e “dopo” della stessa auto, disponibili per le riprese in qualsiasi momento. Le trasmissioni originali delle Panther sono state rimpiazzate con motori Chevrolet Small-Block da 5.7 litri/350 pollici cubi e trasmissioni Turbo 350 per assicurarsi che le performance delle automobili sul set fossero affidabili. Per trasformare la Panther De Ville nella macchina di Cruella de Vil bisognava aggiungere un tettuccio decappottabile, rimpiazzare le ruote con repliche di cerchi in lega in magnesio utilizzati nella Formula Indy e pneumatici alti, e ovviamente aggiungere le eleganti e raffinate targhe fatte a mano. Dream Cars ha creato assortimenti aggiuntivi di tutti i componenti utilizzando fibra di vetro rafforzata con il Kevlar e installando anche una struttura tubulare attorno al perimetro in caso di necessità. Grazie a queste pianificazioni, tutto ha funzionato alla perfezione durante l’esecuzione, anche se i tempi erano molto stretti: infatti, c’erano soltanto 36 ore a disposizione per trasformare la macchina color bronzo equipaggiata per gli stunt nella macchina bianca e nera “principale” di Cruella.

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Simona Marletti

Appassionata cinefila, avida lettrice, appassionata di musical e fotografa per passione, Simona è iscritta all'Albo dei Giornalisti di Milano, elenco Pubblicisti, dal 2011. Ha collaborato in passato per svariati anni con Cineblog ed altre testate del network di Blogo; oltre a Cinema Errante ed EveryEye. Fra i suoi molti hobby ci sono i viaggi ed il cosplay.

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