Nel panorama affascinante e variegato del cosplay, dove l’immaginazione e la creatività non conoscono confini, emerge una narrazione straordinaria che unisce arte e resilienza: quella di Alex L. Mainardi. Il suo saggio, “Cosplability: Diversamente uguale“, non è solo un diario illustrato, ma un racconto ispiratore che celebra la forza dell’individuo di fronte alla malattia attraverso il potere del cosplay. Le splendide illustrazione sono state realizzate da Miriam Barbieri, Cristiana Fumagalli si è invece occupata delle cover di ogni capitolo interno e dell’impaginazione generale mentre Ilaria Trombi ha realizzato la cover vera e propria del saggio.
Alex L. Mainardi, nota nel mondo del cosplay con il suo pseudonimo Alex Lokinson, è una figura che incarna il concetto di “Cosplability“, un termine che unisce Cosplay + Ability (abilità), un neologismo creato appositamente per abbattere gli stereotipi spostando l’attenzione dall’essere diversi, nel senso di ‘mancanti’ (come vengono considerate le persone disabili dalla Società) all’essere uguali in quanto artisti, dunque abili. Questo concetto rappresenta non solo una filosofia personale, ma anche un messaggio universale di inclusione e superamento delle barriere fisiche e sociali. La biografia di Alex è un esempio lampante di come l’arte e la passione possano non solo migliorare la qualità della vita, ma anche trasformare una diagnosi medica sfavorevole in un’opportunità di espressione e sfida personale.
Il percorso di Alex nel mondo del cosplay inizia nel 2003, anno in cui riceve la diagnosi di Atassia di Friedreich, una malattia neurologica degenerativa che compromette gravemente il movimento e l’equilibrio. Nonostante il deterioramento progressivo della sua condizione, che l’ha portata dalla corsa alla carrozzina, Alex ha continuato a dedicarsi con passione al cosplay, un hobby che le ha permesso di superare le barriere imposte dalla sua condizione e di trovare una nuova forma di espressione personale.
Il libro “Cosplability: Diversamente uguale” offre uno spaccato della vita di Alex, mostrando come il cosplay sia diventato una parte fondamentale della sua esistenza dopo la diagnosi. Nella dedica e introduzione del diario, Alex esprime la sua gratitudine verso amici e familiari per il loro supporto costante e racconta come il cosplay le abbia permesso di affrontare la malattia con una nuova prospettiva. Il suo primo incontro con il cosplay avviene durante un viaggio in Giappone, dove, inizialmente scettica, si lascia incoraggiare da un’amica a partecipare a Lucca Comics travestita da Capitan Jack Sparrow. Questo primo costume, sebbene rudimentale, segna l’inizio di un viaggio che trasforma la debolezza in forza. Alex descrive come il cosplay non solo l’abbia aiutata a superare la depressione, ma le abbia anche dato la spinta per esplorare nuove passioni, come la scrittura e l’organizzazione di eventi. Attraverso il cosplay, Alex ha trovato un mezzo per sfidare se stessa, dimostrando che la disabilità non deve essere un limite alla creatività e alla partecipazione.
Il concetto di “Cosplability” emerge come una visione profonda e innovativa. L’obiettivo è valorizzare ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione, superando stereotipi e barriere fisiche, mentali e culturali. Non è la disabilità che deve essere “superata”; è il pensiero abilista che deve essere messo in discussione. Non si deve misurare il valore di una persona disabile in base alla sua capacità di conformarsi ai parametri degli normodotati. È la società e la mentalità dominante che devono abbattere le proprie barriere e pregiudizi, offrendo a tutti la possibilità di esprimere il proprio massimo potenziale come esseri umani. Per Alex, il cosplay non è solo un modo per divertirsi, ma una forma di arte performativa che permette di “passare oltre” la malattia e mettere in risalto la persona che è al di sotto di essa.
Con oltre settanta costumi realizzati e numerosi eventi di cosplay a cui ha partecipato, Alex ha ottenuto riconoscimenti che celebrano la sua capacità di coniugare passione e disabilità. Questo termine non ha solo un significato personale per Alex, ma ha anche implicazioni significative per la comunità cosplay e oltre. Esso sottolinea l’importanza di considerare le persone con disabilità come parte integrante e attiva di qualsiasi forma di espressione culturale. Questo approccio si allinea con le normative internazionali sui diritti delle persone con disabilità, che garantiscono il diritto alla partecipazione e all’accesso alle attività culturali e ricreative su base di uguaglianza. Tuttavia, il percorso verso un’inclusione totale non è ancora completo. Le manifestazioni di cosplay e altre attività culturali devono fare uno sforzo maggiore per garantire che siano accessibili a tutti, indipendentemente dalle limitazioni fisiche o sensoriali.
Alex e il suo concetto di “Cosplability” rappresentano un esempio luminoso di come la determinazione e la creatività possano trasformare le sfide in opportunità. Attraverso il cosplay, Alex non solo esprime se stessa, ma offre anche una visione di inclusione e accettazione che può ispirare molti altri a superare le proprie barriere personali. In un mondo dove la diversità è spesso celebrata attraverso il travestimento e la fantasia, “Cosplability” ci ricorda che ogni persona, indipendentemente dalle sue condizioni, ha il diritto di partecipare, creare e brillare.
Alex L. Mainardi è natə e vive a Parma, dove si dedica attivamente alla scrittura. Appassionatə di mitologia e archeologia, scrive di narrativa e, dopo aver pubblicato due saghe letterarie e una serie di libri illustrati, dal 2018 fa parte di Casa Ailus, collettivo di autori e illustratori che realizzano diverse pubblicazioni in vari ambiti del fantastico. Con una rara malattia genetica degenerativa, l’Atassia di Friedreich, ha l’hobby del Cosplay dal 2003, infatti quando non èa l lavoro partecipa alle fiere come cosplayer, ovviamente… sedia a rotelle compresa! Il viaggio di Alex, dal primo costume di Capitan Jack Sparrow alla creazione di un movimento culturale, è una testimonianza del potere della passione e della creatività di fronte alle avversità. “Cosplability” non è solo un termine, ma una filosofia che ci invita a riflettere su quanto l’arte e l’immaginazione possano essere strumenti potenti per superare le barriere e realizzare il proprio potenziale.
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Il sottoscritto parla di Alex, creativa genderfluid, al femminile in accordo con la stessa autrice e come riportato nel saggio con l’obiettivo di ribadire il concetto di allargare il più possibile l’inclusività superando l’ignoranza (la mia) a rispetto della divulgazione!
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