E se i cosplayer non si limitassero più a sfilare alle fiere, ma fossero davvero chiamati a salvare il mondo? Se il confine tra finzione e realtà si dissolvesse nell’abbraccio di un costume high-tech in grado di trasformare l’identità, la fisicità e i poteri di chi lo indossa? È questa la scintilla narrativa che accende l’universo esplosivo di “Cosfight – E se il destino del mondo fosse in mano ai Cosplayer?”, il quarto volume della collana D’Artagnan di Cyrano Comics, un viaggio folle, metanarrativo e ultracitazionista che trasforma la cultura pop in campo di battaglia reale.
Quando il cosplay diventa guerra (e non è un gioco di ruolo)
Nel mondo di Cosfight, l’hobby del cosplay – che già di per sé è un atto d’amore verso i propri personaggi preferiti – evolve in qualcosa di infinitamente più potente e pericoloso. Grazie alle Costume Z™, tute avanzatissime create dalla misteriosa e onnipresente Watanabe Industries, i cosplayer non si limitano a vestire i panni dei loro eroi: ne acquisiscono i poteri. E no, non è affatto un gioco. È un combattimento vero, crudo, spesso letale. Una battaglia a colpi di tecniche speciali, power-up, attacchi finali e trasformazioni iconiche, in cui ogni duello è l’omaggio perfetto – e devastante – al mondo degli anime, dei manga, dei comics e dei videogiochi. Il pretesto? Un torneo mondiale, il Cosfight World War, trasmesso in diretta da un network che sembra uscito da una puntata di Excel Saga o Gantz. Il pubblico globale acclama, i combattenti si massacrano e, dietro le quinte, si muove qualcosa di alieno, antico e profondamente inquietante. A complicare la già bizzarra trama, c’è un twist alieno: una razza extraterrestre, colpevole in passato di aver combinato guai con l’umanità, decide di offrirci una seconda chance. Un dono, una scorciatoia evolutiva: le Costume Z™, appunto. Ma quando queste finiscono nelle mani dei cosplayer, il caos diventa inevitabile. Perché dare poteri divini a chi è abituato a impersonare Goku, Sailor Moon o Deadpool può rivelarsi… catastroficamente spettacolare. Ed è proprio da questo caos che nasce il cuore pulsante di Cosfight: una carrellata di personaggi improbabili, crossover impossibili, duelli tra icone rivali e pastiche visivo-narrativi che gridano a ogni pagina l’amore per la cultura nerd in tutte le sue sfaccettature.

Una lettera d’amore (e di guerra) agli shonen e ai fan
Ogni pagina di Cosfight è un campo minato di riferimenti: da Dragon Ball ad Akira, da Pokémon a Sailor Moon, passando per Death Note, Neon Genesis Evangelion, Marvel, DC e i mecha anni ’70. È come se Ready Player One incontrasse Kill la Kill in un’arena costruita da Hirohiko Araki, con le regole scritte da Garth Ennis dopo una maratona di anime su Crunchyroll.
La storia, volutamente semplice nella sua struttura (un torneo, un segreto, un risveglio alieno), è il telaio su cui gli autori tessono un patchwork narrativo visionario, pieno di gag, scene d’azione spettacolari e momenti di fan service puro, quello che ti fa esclamare “aspetta, ma quello è…?!”. E sì, probabilmente lo è.
L’alternanza tra stili di disegno – ogni capitolo è affidato a un artista diverso – non solo evita la monotonia, ma rende omaggio alla varietà stilistica del mondo fumettistico e anime. Ogni tratto, ogni inchiostro, ogni tratteggio è un tributo vivente a un’estetica diversa. Alcuni stili sono più maturi e definiti, altri volutamente naïf o caricaturali. Ma il risultato complessivo è una lettura sempre fresca, sempre movimentata, sempre imprevedibile.
Cyrano Comics: l’anomalia italiana che osa
Dietro Cosfight c’è Cyrano Comics, associazione culturale italiana che da anni combatte contro l’omologazione editoriale con fumetti che spaziano dallo shonen all’erotico, dal supereroistico all’intimista. Il loro approccio è sempre lo stesso: passione, sperimentazione, libertà creativa. E Cosfight è la prova definitiva che non esiste un solo modo di raccontare storie nerd, ma infiniti universi narrativi pronti a esplodere.
Quello che colpisce di Cosfight, oltre alla frenesia narrativa e alla generosità citazionista, è l’onestà del progetto. Gli autori non cercano di spacciare il loro lavoro per qualcosa che non è. Non c’è pretesa di alta letteratura, ma un’onesta, contagiosa voglia di divertirsi, di giocare con il lettore, di sfidarlo a riconoscere il maggior numero possibile di riferimenti e di lasciarsi andare al flusso iperattivo dell’opera.
Cosfighter si nasce… o si diventa?
In un mondo in cui i fandom sono sempre più immersivi, Cosfight si pone una domanda provocatoria: e se davvero bastasse desiderarlo abbastanza per diventare il nostro personaggio preferito? È una fantasia che ogni geek ha coltivato almeno una volta. Ma questo fumetto la prende sul serio. La trasforma in motore narrativo. E ci ricorda, tra una risata e un Kamehameha, che essere fan non è solo una passione: è un’identità. E allora, mettetevi comodi, accendete il cervello, spegnete il senso critico e fatevi trascinare nel delirio di Cosfight. Un’opera imperfetta, certo, ma generosa, nerdissima e, soprattutto, viva.
Il cosplay salverà il mondo?
Se la risposta è Cosfight, allora sì, forse può davvero farlo. Perché l’immaginazione ha già salvato il mondo un sacco di volte. Questa è solo la sua versione in tuta attillata. Hai letto Cosfight? Qual è il tuo combattente ideale? Quale personaggio vorresti diventare se indossassi una Costume Z™? Raccontacelo nei commenti, condividi l’articolo con il tuo party da fiera e preparati al prossimo round. Perché una cosa è certa: il cosplay non sarà mai più lo stesso.











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