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Connessi oltre la morte: il lutto nell’era digitale

La tecnologia ha stravolto il nostro modo di vivere e anche il nostro rapporto con la morte è destinato a cambiare radicalmente. Nel suo libro “Still Online“, Beatrice Petrella ci guida in un’affascinante esplorazione delle nuove frontiere del lutto: dai cimiteri virtuali all’intelligenza artificiale in grado di “resuscitare” i defunti.

La morte, un tabù digitale?

Ricordi quella fastidiosa notifica di Facebook che ti invitava a fare gli auguri a un amico scomparso? Non sei solo. La nostra identità digitale, fatta di post, foto e commenti, sembra condannata a vivere in eterno. Ma siamo davvero pronti ad affrontare le implicazioni di questa “immortalità digitale”?

Il lutto si fa social

Il lutto non è più un’esperienza solitaria. Grazie ai social network e ai podcast, come il celebre “Still Online” di Beatrice Petrella, sempre più persone condividono le proprie storie e riflettono sul significato della morte in un’epoca digitale. Hashtag come #grieftok stanno trasformando il lutto in un fenomeno sociale, abbattendo tabù e offrendo un sostegno reciproco.

Intelligenza artificiale e lutto: un futuro distopico?

Immagina di poter chattare con un clone digitale del tuo nonno scomparso. Sembra fantascienza, ma l’intelligenza artificiale sta rendendo questa possibilità sempre più concreta. Serie TV come “Black Mirror” ci hanno già mostrato gli aspetti più inquietanti di questa tecnologia, ma le potenzialità sono enormi. Potremo creare ricordi condivisi con i nostri cari, anche dopo la loro scomparsa?

Eredità digitale: cosa succederà ai nostri dati?

Quando moriamo, cosa succede ai nostri profili social, alle nostre email e a tutti i dati che abbiamo accumulato online? Chi erediterà la nostra identità digitale? Queste sono solo alcune delle domande a cui dobbiamo trovare una risposta. La legge, finora, è rimasta indietro rispetto all’evoluzione tecnologica.

Conclusioni

Il libro di Beatrice Petrella ci invita a riflettere su un tema complesso e affascinante: il rapporto tra tecnologia e morte. Siamo di fronte a una nuova frontiera, che solleva interrogativi etici e giuridici di fondamentale importanza. Che tu sia un appassionato di tecnologia, un curioso o semplicemente qualcuno che ha vissuto un lutto, “Still Online” è una lettura che ti farà pensare.

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maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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