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Chi è il personaggio più forte di Dragon Ball?

Ancora fatichiamo a crederci: Akira Toriyama, il sensei, il maestro, il genio che ci ha donato Dragon Ball, ci ha lasciati. Eppure, come accade solo con le leggende, la sua eredità continua a vivere, pulsante e potente, nelle tavole dei suoi manga, nelle animazioni che ci hanno fatto battere il cuore, nei giochi che abbiamo consumato e, soprattutto, nei personaggi che sono diventati parte della nostra famiglia nerd.

E proprio da questa eredità arriva una delle rivelazioni più sorprendenti degli ultimi tempi. Una rivelazione che ci spiazza, ci commuove, ci fa discutere davanti a un ramen con gli amici del fandom: chi è il personaggio più forte dell’universo di Dragon Ball? La risposta non è quella che pensi. Non è Goku. Non è Vegeta. E nemmeno Broly.

La risposta, signori e signore del cosplay, delle fanart, delle teorie infinite e delle maratone Z… è Gohan.

Sì. Proprio lui. Il ragazzo con gli occhiali, il nerd che preferisce studiare piuttosto che allenarsi, il figlio di Goku e della signora Chi-Chi, che in molti hanno creduto essere un’occasione mancata. Ma che invece, con pazienza e visione, Toriyama ha trasformato in qualcosa di ben più grande.

Riflettiamoci un attimo. Toriyama ci ha sempre preso in contropiede. Ha costruito Goku come eroe, ma gli ha affiancato un Vegeta carismatico e imprevedibile. Ha dato spazio a personaggi apparentemente marginali (Tien, Piccolo, Crilin!) e li ha resi fondamentali nel cuore dei fan. Ma soprattutto, ha seminato il potenziale di Gohan fin da subito. E lo ha fatto in modo sottile, quasi poetico. Il piccolo Gohan che esplode di rabbia contro Radish. Il Gohan che si sacrifica nell’allenamento con Piccolo. Il Gohan che diventa Super Saiyan 2 e sconfigge Cell, da solo, come un faro nell’oscurità.

Poi, certo, c’è stata la fase “papà tranquillo”, il Gohan accademico, messo un po’ da parte mentre Goku e Vegeta continuavano a superarsi a suon di trasformazioni divine. Ma anche quella scelta, a ben guardare, era parte di un disegno più ampio. Perché Gohan rappresenta qualcosa di diverso: non solo la forza bruta, ma l’equilibrio. La mente. Il cuore.

E poi arriva Dragon Ball Super: Super Hero. Il film che, senza mezzi termini, riporta Gohan al centro del palcoscenico. E lo fa nel modo più Toriyama possibile: con un colpo di scena che spacca l’universo. Gohan Beast. Una trasformazione che ha il peso della storia e il sapore della rivoluzione. Capelli argentei, uno sguardo glaciale, un’aura che mescola potenza e controllo come mai prima. È lui. È finalmente lui. E noi nerd irriducibili, quelli che non hanno mai smesso di crederci, abbiamo pianto di gioia.

Toriyama, in una delle sue ultime interviste con Toyotaro, lo aveva detto chiaramente. Non aveva intenzione di far superare Goku e Vegeta a Beerus e Whis. Una dichiarazione che ha il peso di una sentenza definitiva. E in quel vuoto lasciato dai limiti dei due Saiyan puri, Gohan ha trovato il suo spazio. Ma non un piccolo spiraglio. Un trono.

Il manga ha continuato su questa linea. Gohan ha affrontato suo padre in combattimento e ha mostrato non solo di tenergli testa, ma di superarlo con tecnica, intelligenza, padronanza. In quel momento, qualcosa è cambiato per sempre. Non era più il figlio che cerca approvazione. Era un guerriero completo. Un simbolo. Un’eredità compiuta.

E se c’è qualcosa che ci commuove profondamente, adesso che Toriyama non è più tra noi, è sapere che ci ha lasciati proprio dopo aver sistemato questo tassello. Come se avesse voluto chiudere un cerchio narrativo e tematico lungo quarant’anni. Come se ci avesse sussurrato: “Gohan è pronto. Io posso andare.”

In un universo dove ci sono divinità come Beerus, angeli come Whis, e figure onnipotenti come il Gran Sacerdote e Zeno, Toriyama ha voluto ricordarci che la vera forza non sta solo nella distruzione o nel potere assoluto. Sta nella responsabilità. Nella crescita. Nell’equilibrio tra istinto e ragione.

Gohan non è il più forte perché ha urlato più a lungo o ha allenato ogni cellula del suo corpo. È il più forte perché ha scelto di essere completo. Di essere umano e Saiyan. Guerriero e padre. Studioso e salvatore.

E in fondo, non è questo il messaggio più bello che il nostro sensei potesse lasciarci?

Ora tocca a noi. A noi che abbiamo vissuto ogni trasformazione come una festa, ogni scontro come un’emozione, ogni episodio come un rito. Tu cosa ne pensi? È davvero Gohan il degno erede della vetta, o per te il re resta sempre e solo Goku? O magari hai un nome più sorprendente da lanciare nella mischia?

Facci sapere la tua nei commenti. E se questo omaggio a Toriyama ti ha colpito quanto ha colpito noi scriverlo, condividilo con gli altri fan sui tuoi social. Perché parlare di Dragon Ball oggi non è solo discutere di potenza… è rendere omaggio a un mondo che continuerà a farci sognare, sempre.

Grazie, Toriyama. Per tutto.

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