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Tra identità e destino: Battlestar Galactica

Remake di una famosa serie del 1978 (chiamata Galactica), e scritta da Ronald D. Moore, già veterano di Star Trek, Battlestar Galactica ha riscosso negli Stati Uniti un clamoroso successo di pubblico, tanto da risultare la numero uno tra tutte quelle andate in onda sul canale via cavo SciFi. Battlestar Galactica ha conquistato anche la critica e ha ricevuto l’importante riconoscimento della Visual Effects Society, che le ha assegnato un VES Award per gli effetti speciali visivi in aggiunta a due nomination per musica e plastici. La serie inizia con un incontro inaspettato tra il rappresentante delle colonie umane e la delegazione Cylon, che annuncia con le parole “E’ iniziata” l’attacco dei Cylon per sterminare l’intera popolazione dei pianeti coloniali. Solo 48 mila persone, principalmente a bordo di astronavi, riescono a salvarsi. Tra queste, c’è la Battlestar Galactica, che diventa il punto di riferimento per i sopravvissuti in fuga verso la mitica 13a colonia, la Terra. A bordo della nave Colonial One, il nuovo presidente Laura Roslin (Mary McDonnell) deve assumere il comando dopo la morte dei leader coloniali e affrontare scetticismi e sfide. Tra i personaggi principali ci sono il comandante William Adama (Edward James Olmos), un uomo potente ma tormentato da un difficile rapporto con il figlio, e il Dottor Gaius Baltar (James Callis), un personaggio complesso che ha tradito la sua gente dopo essere stato sedotto da una donna crudele.

Ma di cosa parla Battlestar Galactica e perché è considerata una pietra miliare ormai della fantascienza?

Da questo momento possono essere presenti SPOILER!

La specie umana si è sviluppata sulle dodici colonie. I Cyloni (Cyborg) sono stati creati dall’uomo, si sono evoluti e si sono ribellati. Quello che è seguito è un conflitto senza vincitori e si è concluso con un armistizio. I Cyloni si sono ritirati nello spazio sconosciuto. Nessuno ha più saputo nulla di loro negli ultimi quarant’anni. Fino ad ora…

Questo è l’antefatto dell’opera.

I Cyloni si sono evoluti e alcuni modelli sono in tutto e per tutto simili all’uomo. Verranno chiamati, con ovvi riferimenti, lavori in pelle. Con un grosso attacco ben pianificato riescono quasi ad annientare la specie umana distruggendo le dodici Colonie. Quel che resta dell’umanità lo si trova su di una piccola flotta, guidata dalla stazione spaziale Galactica, va alla ricerca di una tredicesima colonia ormai ritenuta leggenda: la Terra!

La serie si sviluppa lungo un arco narrativo di un paio d’anni circa e a rendere ancor più epica la serie ci ha pensato Bear McCreary con un accompagnamento musicale degno dei più grandi compositori classici.

Due tematiche risaltano su tutte le altre per l’intero arco narrativo: Il destino e l’identità.
Il destino dell’umanità sottostà al destino di alcuni personaggi principali sempre in bilico sulla comprensione del loro ruolo e talvolta mossi dai loro dubbi sulla loro vera identità… si, perché alcuni di loro sono inconsapevolmente Cyloni.

Il dubbio sulla propria identità e la propria natura, il dubbio sul proprio ruolo ma anche la SCELTA del proprio ruolo sono aspetti che portano mistero e sono usati magistralmente come dei Jolly che portano lo spettatore a rileggere l’intera storia dei personaggi in maniera differente. La serie presenta personaggi complessi quindi, non stereotipati. Non troveremo il buono ed il cattivo ma personaggi a tutto tondo con mille sfaccettature e, come preannunciato, evoluzioni. Anche le alleanze cambiano e coloro sui quali si contava potrebbero sparire all’improvviso… per poi riapparire. Il colpo di scena è dietro l’angolo. Tutte le vicende sono poi ovviamente contornate da battaglie epiche e scontri incredibili accompagnati da violini cinesi, liuti turchi, tamburi mediorientali e taiko giapponesi ma attenzione… anche alcuni “temi” musicali possono essere indicativi e includere tracce rilevanti per la storia.

Vi resta solo di vederla e di commentare l’articolo!

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Mike Palermo

Nerd fin da quando a 3 anni vide "Star Wars", Mike considera la fantascienza ed il fantasy come elementi narrativi di riflessione e spunti di crescita personale e sociale. Dopo la tesina al liceo "Connessioni tra Fantascienza e Realtà" creò il suo primo sito web a tema nel 2007 per poi portare avanti la passione per Star Trek, Star Wars, Ritorno al Futuro, Dune, Fondazioni ecc solo durante le convention. Questo fino al 2020 quando la pandemia globale da covid-19 lo ha spinto a costituire la WebCon, convention online dedicata alla fantascienza. Collabora annualmente nell'organizzazione di "Roma Est in Gioco" convention ludica ed è stato co-organizzatore dal 2015 al 2017 del Cantamondo Festival, accademia palco e concorso canoro.

Mike, nella sua vita lavorativa, si concentra sulla realizzazione di Siti Web da un lato e Organizzazione Eventi dall'altra.

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