C’è una magia che si sprigiona dalla carta e dal colore, un’alchimia narrativa che solo alcune coppie di autori sanno orchestrare. Teresa Radice e Stefano Turconi, il duo più incantevole del panorama fumettistico italiano, sono maestri in quest’arte sottile, capaci di trasformare ogni loro opera in un portale emotivo, in un universo complesso e profondo. Dopo averci incantato con l’epopea marittima de Il Porto Proibito, l’energia de Le ragazze del Pilar e la toccante drammaticità de La terra, il cielo, i corvi, la coppia fa il suo attesissimo ritorno con Ávila, il nuovo, monumentale graphic novel edito da BAO Publishing e in arrivo in libreria e fumetteria il 17 ottobre 2025. Preparatevi, appassionati: questo non è solo un fumetto, è un inno alla libertà che sa di avventura, malinconia e indomabile ricerca di sé.
Nel cuore della contraddizione: la Francia del 1630
La cornice scelta per questa nuova, grande storia è la Francia del 1630, un’epoca storica che Radice e Turconi utilizzano come un palcoscenico vibrante di contraddizioni. È un Seicento in cui la profonda fede religiosa coesiste con l’ombra della stregoneria e della superstizione, un periodo in cui la conoscenza femminile, troppo spesso etichettata come “guarigione” o “erboristeria”, rischia di trasformarsi in condanna mortale. È in questo scenario che facciamo la conoscenza di Ávila, la giovane e coraggiosa protagonista. Sua madre, un’erborista ritenuta da alcuni una guaritrice e da altri una strega, scompare, inghiottita dall’accusa di pratiche proibite. Questo evento tragico funge da detonatore: Ávila decide di partire senza esitare, armata unicamente del suo coraggio e di un irrefrenabile istinto di libertà, sulle tracce della madre.
Una fuga picaresca tra cardinali e briganti
La ricerca di Ávila si trasforma immediatamente in un’avventura picaresca nel senso più classico e coinvolgente del termine. Sul suo cammino, la ragazza incontra Timo, un giovane ladruncolo dall’animo sorprendentemente puro, che diventerà il suo compagno di disavventure. Insieme, i due si ritrovano a vagabondare in un viaggio mozzafiato che li vedrà affrontare ogni sorta di pericolo e meraviglia: da oscuri castelli a briganti di strada, da conventi silenti a enigmatici cardinali, fino alla minaccia incombente di feroci cacciatori di lupi. Il viaggio di Ávila è sia una fuga disperata che una ricerca di identità, un percorso di crescita che scava nelle corde più sensibili dell’animo umano. Radice, alla sceneggiatura, intreccia con maestria l’azione incalzante e il sentimento più intimo, riuscendo a costruire una narrazione che bilancia il registro della fiaba con quello del romanzo storico, dando vita a una protagonista che si ribella con forza a qualsiasi destino le sia stato imposto dall’esterno.
La poetica del viaggio e la “Casa Senza Nord”
La cifra stilistica della coppia emerge potente attraverso le pagine, riassunta perfettamente da una frase che risuona come un mantra nel volume: “Sai… purtroppo è stata una costante della mia vita dover abbandonare luoghi cari in cui avevo lasciato un pezzo di cuore…”. Questa citazione incarna l’essenza della poetica di Radice e Turconi: il viaggio inteso non solo come spostamento fisico, ma come necessaria perdita che porta alla rinascita e al ritrovamento del proprio sé più autentico.
L’impronta visiva di Stefano Turconi è, come sempre, un’opera d’arte a sé stante. Ogni tavola è un affresco d’anima, in cui pennellate calde e vibranti danno vita a ambientazioni che sembrano pulsare di vita. I volti dei personaggi hanno una tridimensionalità emotiva che li fa letteralmente “respirare” sulla pagina, mentre la cura per i dettagli restituisce la polvere delle strade, il gioco di luci e ombre in un convento, il fumo dei roghi e, soprattutto, la tenerezza dei piccoli, significativi gesti. A completare il quadro, la scrittura di Teresa Radice è pura sinfonia narrativa, un equilibrio raggiunto tra il lirismo più elevato e la concretezza del ritmo, tra l’emozione pura e l’azione scandita con precisione.
Un inno alla resistenza in un mondo che condanna il diverso
Come i capolavori della grande letteratura d’avventura europea, Ávila non teme di alternare momenti di leggerezza a squarci di struggimento e introspezione. Dietro la superficie di questa fuga mozzafiato, si nasconde una riflessione profonda e universale sulla libertà, sulla paura radicata verso il diverso e, in definitiva, sul sacrosanto diritto di essere sé stessi, anche quando il mondo intorno condanna ciò che non riesce a comprendere. Non a caso BAO Publishing ha definito l’opera “una storia antica, ma terribilmente moderna”. Ed è proprio questo il punto focale per il lettore di cultura nerd, sempre attento alle dinamiche di emarginazione e riscatto: in un’epoca storica – e forse anche nella nostra – in cui i “roghi” sono magari solo metaforici ma ancora pericolosamente accesi, la voce di Ávila si leva come un potente canto di resistenza e speranza.
Radice e Turconi, la cui prolifica e premiata carriera con opere come Il Porto Proibito (vincitore di Gran Guinigi e Micheluzzi) ha trovato in BAO Publishing la sua casa ideale, non raccontano storie per mestiere, ma per intima necessità. Nella loro “Casa Senza Nord”, un luogo che è allo stesso tempo reale e simbolico, le narrazioni germogliano dal terreno fertile dell’immaginazione e della vita familiare, arricchite dall’ispirazione dei figli, Viola e Michele, e dall’amore per la natura e le leggende. È questo calore “artigianale” a rendere ogni loro graphic novel così intimamente riconoscibile.
Con Ávila (192 pagine a colori, formato 19×26 cm), disponibile dal 17 ottobre 2025, in tempo per infiammare l’atmosfera di Lucca Comics & Games 2025, Teresa Radice e Stefano Turconi si confermano i narratori per eccellenza del cuore umano dietro l’epico, del coraggio che si cela nella paura. La loro Francia seicentesca è un luogo vivo, poetico e dolorosamente umano, dove la vera magia non risiede negli incantesimi, ma nella forza incrollabile dell’amore e della speranza. Un’altra perla del fumetto italiano, un racconto che fonde passato e presente, storia e mito, in una singola, intensa sinfonia visiva che promette di lasciare un segno indelebile nell’anima di ogni lettore. Il conto alla rovescia è già iniziato.











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