Ok, fermate tutto. C’è un gioco, un piccolo gioiellino indie che sta per atterrare su Steam il prossimo 7 agosto 2025, e ragazzi, non è il solito RPG con spade giganti e drammi urlati. Artis Impact è una di quelle perle che arrivano in silenzio, ti si infilano sotto pelle e, prima che tu te ne accorga, sei lì a fissare lo schermo con gli occhi lucidi mentre un’intelligenza artificiale sarcastica ti lancia frecciatine mentre cucini… pancake di patate. Sì, avete capito bene. Pancake. Di. Patate. Dietro questa esperienza c’è Mas, un dev malese che ha deciso, senza alcuna formazione formale, di chiudersi in una stanza per quattro anni con RPG Maker MV e dare vita a un mondo. Tutto. Da solo. Ogni pixel disegnato a mano, ogni riga di dialogo, ogni animazione in stile manga. Un lavoro matto e visionario che trasuda amore per il medium da ogni fotogramma. E sì, si vede.
La protagonista è Akane, una ragazza che sembra uscita da un romanzo cyberpunk minimalista, con un passato incasinato e uno sguardo che parla più di mille cutscene. Con lei c’è Bot, un compagno IA che definire “pungente” è poco: è la coscienza artificiale che tutti vorremmo nel nostro prossimo apocalypse. Insieme vi muovete in un mondo devastato da IA ribelli, esplorando rovine disegnate come tavole di un fumetto anni ’80, con una pixel art che ti fa venire voglia di fare screenshot ogni tre passi.
Ma parliamo di gameplay, perché qui Artis Impact riesce in un’impresa non da poco: creare un JRPG a turni che non ti fa venire voglia di lanciarti dalla finestra dopo il terzo grind. I combattimenti sono snelli, intuitivi, veloci. Non devi stare lì a farmare come un ossesso per affrontare i boss: ti alleni, migliori l’equip, impari due cose tattiche e via, sei pronto. È la scuola di Undertale e To the Moon, quella dove conta più cosa ti fa sentire un gioco che quanto ti fa sudare.
E senti questa: oltre a esplorare e combattere, puoi anche cucinare, arredare la tua casa, parlare con NPC completamente fuori di testa e persino prenderti una pausa dal disastro post-umano per respirare un po’. Sembra banale? Non lo è. È quel tipo di worldbuilding che ti fa pensare “qui ci vivrei”, anche se fuori ci sono robot assassini.
La scrittura? Sorprendente. I dialoghi alternano battute geniali a momenti struggenti con una naturalezza disarmante. C’è malinconia, ma anche tanta ironia. C’è la voglia di dire qualcosa di profondo sulla memoria, sull’identità, sull’umanità. Ma senza urlartelo in faccia. Lo sussurra. E ti arriva addosso come una coltellata di pixel.
La musica, infine, è la ciliegina su una torta già perfetta. Delicata, evocativa, mai invasiva. Ti accompagna mentre esplori, ti consola nei momenti tristi, ti esalta quando serve. E quando si spegne, ti rendi conto che eri completamente immerso.
Artis Impact non è un titolo AAA, non ha dietro una multinazionale con milioni da spendere in marketing. È un’opera d’arte fatta con pazienza, sudore e una dose spropositata di talento. È il tipo di gioco che ci ricorda perché amiamo davvero i videogiochi: perché ci fanno sentire qualcosa.
Ragazzi, segnatelo: 7 agosto 2025, Steam. C’è già una demo fuori e, fidatevi, vale ogni secondo. Se siete fan dei JRPG narrativi, della pixel art fatta col cuore, delle storie che mescolano umorismo e dolore come solo i giochi indie sanno fare, allora Artis Impact è il vostro prossimo grande amore videoludico.
E ora tocca a voi: avete già dato una chance alla demo? Qual è stato il vostro momento “wow”? O magari quello in cui vi siete ritrovati a ridere da soli per una battuta di Bot? Scriveteci nei commenti, raccontateci tutto e soprattutto condividete questa recensione con gli altri nerd incalliti là fuori. Perché il mondo ha bisogno di più giochi come Artis Impact. E di più pancake di patate.
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