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Amazon punta su Anthropic: l’intelligenza artificiale che sfida OpenAI

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata uno dei temi più discussi nel mondo della tecnologia, e non è un segreto che le big tech stiano lanciando i loro assi nella manica per dominare questo settore in espansione. Tra queste, Amazon ha fatto un passo deciso, puntando fortemente su Anthropic, una startup californiana che sta cercando di emergere come diretta rivale di OpenAI e del suo famoso chatbot ChatGPT. Ma perché Amazon ha deciso di investire così tanto in una realtà che si scontra direttamente con OpenAI, un gigante che ormai ha già conquistato il mercato? La risposta è semplice: si tratta di una mossa strategica che ha le potenzialità di cambiare gli equilibri nel settore dell’intelligenza artificiale.

La storia di questo investimento prende piede nel settembre 2023, quando Amazon ha effettuato il suo primo investimento di 1,25 miliardi di dollari in Anthropic. La startup, fondata da ex dirigenti di OpenAI, tra cui i fratelli Dario e Daniela Amodei, si è distinta fin da subito per il suo approccio all’IA, puntando su modelli sicuri, equi e responsabili. Questo primo finanziamento ha permesso ad Amazon di diventare il principale fornitore di cloud per Anthropic, accelerando lo sviluppo e la distribuzione dei suoi modelli di intelligenza artificiale, tra cui il chatbot Claude 2, che rappresenta una vera e propria alternativa a ChatGPT.

L’investimento non si è fermato qui. A marzo del 2024, Amazon ha annunciato un secondo round di finanziamento da ben 2,75 miliardi di dollari. Ma non finisce nemmeno con questa cifra da capogiro: pochi mesi dopo, nel corso del terzo trimestre dell’anno, arriva un altro investimento mostruoso da 4 miliardi di dollari. In totale, Amazon ha dunque messo sul piatto 8 miliardi di dollari per sostenere la crescita di Anthropic. E nonostante l’importo esorbitante, Amazon resterà comunque una socia di minoranza e non avrà posti nel consiglio di amministrazione della startup. Un’ulteriore conferma che, pur essendo il principale partner cloud di Anthropic, Amazon non intende assumere il controllo completo della compagnia.

Perché tutto questo interesse da parte di Amazon? La risposta si nasconde in una delle più grandi sfide tecnologiche di questi anni: la competizione per il dominio nell’intelligenza artificiale. Microsoft ha già investito 10 miliardi di dollari in OpenAI, ma Amazon sembra voler bilanciare la situazione, creando una solida alleanza con Anthropic, che sta cercando di costruire un’alternativa ai modelli IA dominanti nel mercato. Con questo investimento, Amazon non solo si posiziona come un attore cruciale nel panorama IA, ma lo fa attraverso la sua divisione Amazon Web Services (AWS), che diventa il partner principale per il cloud e l’addestramento dei modelli di Anthropic. Per i clienti di AWS, ciò significa avere accesso a funzionalità esclusive, come la possibilità di addestrare i modelli di IA con i propri dati personali, migliorando così la personalizzazione e l’efficacia delle soluzioni offerte.

Ma Anthropic non è l’unica ad aver attirato l’attenzione di altri colossi tecnologici. Anche Google ha deciso di entrare nel capitale della startup, investendo 2 miliardi di dollari lo scorso anno, consolidando ulteriormente la sua posizione nel campo delle intelligenze artificiali. L’approccio di Anthropic sembra quindi aver trovato un riscontro positivo tra le aziende che vedono nelle sue soluzioni un’alternativa valida ai modelli più diffusi. Non è un caso che anche altre grandi realtà come Google abbiano deciso di collaborare con la startup.

L’investimento di Amazon in Anthropic segna l’inizio di una nuova fase nella corsa all’IA. Non si tratta solo di un investimento finanziario, ma di una mossa strategica ben pensata per non farsi sfuggire una fetta importante di questo mercato in piena crescita. Con Claude 2 che sfida direttamente ChatGPT e l’alleanza con AWS che offre un vantaggio competitivo non da poco, Amazon si prepara a giocare un ruolo fondamentale nel futuro dell’intelligenza artificiale. È solo l’inizio, e chi sa come si evolverà questa partita, ma sicuramente ne sentiremo parlare molto nei prossimi anni.

maio

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Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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