Se pensavate che Pamela Anderson fosse destinata a rimanere incastonata per sempre nel bagnasciuga soleggiato di Baywatch, è tempo di aggiornare il vostro database nerd. Dopo l’inaspettato successo critico del recente The Last Showgirl – un film che ha dimostrato una sorprendente maturità artistica e recitativa da parte dell’icona bionda anni ’90 – l’attrice canadese torna a far parlare di sé con un progetto che promette di mescolare dramma familiare, ironia pungente e suggestioni quasi soprannaturali. Stiamo parlando di Alma, il nuovo film firmato dalla visionaria regista britannica Sally Potter.
Il ritorno in grande stile di Pamela Anderson: non solo nostalgia
Pamela Anderson, una figura simbolo della cultura pop degli anni ’90, sta vivendo una vera e propria rinascita cinematografica. Non più solo musa nostalgica per i fan del trash d’epoca o regina dei red carpet, ma interprete consapevole, capace di abbracciare ruoli sfaccettati e intensi. The Last Showgirl ha segnato un punto di svolta, portando la critica a riconsiderarla non più come semplice sex symbol, ma come attrice in grado di sostenere con ironia e pathos ruoli drammatici. Ed è in questa nuova veste che approda nel cast di Alma, film in fase di pre-produzione, diretto da una regista che da sempre ama le sfide narrative e le protagoniste fuori dagli schemi.
Alma: tra lutto, archeologia e fantasmi interiori
Al centro della trama di Alma c’è una famiglia allargata che si riunisce per un evento che, almeno all’apparenza, dovrebbe essere solenne e riflessivo: spargere le ceneri della madre defunta, un’archeologa. Ma, come nei migliori racconti tragicomici, nulla va secondo le aspettative. La defunta, infatti, sembra non voler abbandonare la scena: la sua presenza si fa ancora sentire, in modo quasi ossessivo, come se fosse un fantasma capace di smuovere i sedimenti delle vite di chi ha lasciato indietro. Non è un horror, attenzione, ma una commedia dal retrogusto agrodolce, dove lo humour britannico incontra una vena drammatica molto potente. I personaggi, accampati in uno dei siti archeologici dove la donna lavorava, si trovano a fare i conti con verità sepolte – a volte letteralmente – e conflitti mai risolti. Un po’ The Big Chill, un po’ Fleabag, ma filtrato attraverso la lente sofisticata e poetica di Sally Potter.
Un cast da sogno: Dakota Fanning, Lindsay Duncan e nuove promesse
Insieme a Pamela Anderson, il cast di Alma può contare su nomi di grande richiamo, perfetti per stuzzicare l’appetito degli spettatori più esigenti. Dakota Fanning, già musa di Potter in Ginger & Rosa, torna a lavorare con la regista portando con sé quell’aura eterea e intensa che la rende una delle interpreti più interessanti della sua generazione. A completare il trio di punta c’è Lindsay Duncan, presenza carismatica e raffinata del cinema britannico, nota per ruoli memorabili in Birdman, La ruota del tempo e The Morning Show. Il resto del cast comprende anche Arinzé Kene, Esther McGregor, Esmé Creed-Miles ed Earl Cave – volti emergenti che promettono di aggiungere ulteriori sfumature a una narrazione già ricca di tensione emotiva.
Sally Potter: una regista fuori dal tempo (e dalle convenzioni)
Se c’è una certezza nel cinema d’autore europeo, è che Sally Potter non si piega mai alle regole dell’intrattenimento facile. Regista, artista e performer, la Potter è celebre per la sua filmografia che sfida i confini tra i generi, tra i sessi, tra le forme narrative. Il suo Orlando del 1992, adattamento visionario dell’omonimo romanzo di Virginia Woolf, è ancora oggi considerato un capolavoro queer e un classico del postmodernismo cinematografico. Nei suoi lavori successivi – da The Tango Lesson a The Man Who Cried, fino a The Roads Not Taken – Potter ha sempre intrecciato temi intimi con riflessioni politiche e culturali, senza mai perdere di vista l’estetica e il linguaggio visuale come forma di pensiero.
Nel presentare Alma, la regista ha dichiarato: «Cercare il mix alchemico di grandi presenze cinematografiche per dare vita a una sceneggiatura può sembrare una caccia al tesoro. Le tre attrici sono brillanti, e con loro desideravo lavorare da tempo». Una dichiarazione che è quasi un manifesto poetico: Potter cerca corpi, voci e anime che possano far vibrare le sue storie, e Anderson sembra oggi possedere proprio quella tensione interna che la rende perfetta per un’opera come Alma.
Una produzione internazionale con obiettivi ambiziosi
Prodotto da Adventure Pictures, Sixteen Films e Les Films d’Antoine, Alma è stato già acquisito da Bankside Films per le vendite mondiali. Le trattative si svolgeranno al prestigioso Marché du Film di Cannes, e le riprese sono previste per settembre in Inghilterra. Il film si inserisce in quel filone sempre più richiesto di “dramedy d’autore” che unisce riflessione, emozione e sarcasmo, e promette di conquistare non solo la critica, ma anche un pubblico cinefilo sempre più curioso di esperienze cinematografiche non convenzionali.
Alma potrebbe segnare definitivamente l’ingresso di Pamela Anderson in un nuovo tipo di carriera: quella dell’attrice matura, ironica, consapevole e libera da qualsiasi etichetta. Per i fan della cultura pop, è un’occasione per rivedere una figura iconica con occhi diversi. Per i cinefili, un nuovo capitolo firmato da una regista che continua a sperimentare e a sorprendere. E per gli appassionati di storie di famiglia, segreti sepolti e humour britannico con punte surreali… beh, Alma sembra già una piccola gemma da tenere d’occhio.
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