Il mondo della cultura pop italiana piange oggi una delle sue figure più emblematiche e silenziosamente rivoluzionarie: Aldo Hugo Sallustro, storico amministratore delegato e anima del Gruppo Panini, è scomparso il 21 aprile 2025 all’età di 75 anni. E con lui se ne va non solo un manager visionario, ma anche un pezzo importante della nostra infanzia, della nostra adolescenza, dei nostri ricordi fatti di album, figurine scambiate durante la ricreazione, copertine di fumetti sfogliate avidamente.
Nato a Buenos Aires ma modenese d’adozione, Sallustro ha avuto il raro merito di guidare un’azienda profondamente radicata nella memoria collettiva italiana con la cura di un artigiano e la visione di un imprenditore globale. Era il 1991 quando prese il timone della Panini in un momento di grandi incertezze. L’azienda, passata di mano più volte, sembrava destinata a smarrirsi tra fusioni, acquisizioni e cambi di proprietà che minacciavano di farne solo un brand tra tanti. Ma Sallustro, ingegnere italo-argentino con una passione sincera per il prodotto, ha saputo trasformare quella che era “solo” una casa editrice di figurine in un colosso internazionale dell’intrattenimento e della narrazione visiva.
Panini, sotto la sua guida, ha resistito a tempeste economiche e sfide di mercato, tornando italiana nel 1999 grazie a una cordata guidata proprio da lui e da Fineldo, del Gruppo Merloni. Negli anni a seguire, con intelligenza e dedizione, Sallustro ha saputo diversificare e rilanciare il brand, portando l’azienda ad acquisire nel 2013 la divisione Disney Publishing in Italia — quella di Topolino, per capirci — e ad espandersi con forza nel mondo dei fumetti, dei manga e delle card collezionabili.
Sotto la sua direzione, Panini Comics è diventata una vera e propria fucina di sogni stampati, conquistando il cuore di generazioni di lettori e appassionati in tutta Europa e America Latina. Ha contribuito a rendere l’Italia un punto di riferimento per la pubblicazione di supereroi Marvel e DC, mantenendo però viva anche la grande tradizione fumettistica italiana. Senza dimenticare l’enorme influenza che ha avuto sul mercato editoriale giovanile, trasformando la Panini nel quarto editore europeo nel settore ragazzi.
Ma non è solo una questione di numeri — che pure parlano chiaro: 1,5 miliardi di euro di fatturato nel 2023, oltre 30 miliardi di figurine stampate ogni anno, distribuzione in 150 Paesi. È una questione di identità culturale. Sallustro ha compreso e custodito l’enorme valore affettivo delle figurine: piccoli rettangoli di carta in grado di raccontare storie, costruire miti, celebrare eroi, unire padri e figli, amici e sconosciuti. Le figurine, per molti di noi, sono state il primo approccio al collezionismo, alla narrazione per immagini, al piacere dell’attesa e della scoperta. E dietro a tutto questo, c’era lui. Un uomo che, anche quando Panini stava per essere ceduta agli americani, ha sempre lottato perché la sua anima rimanesse profondamente italiana.
Fino all’ultimo, Sallustro è rimasto attivo nella vita aziendale, lavorando in ufficio fino al venerdì precedente la sua improvvisa scomparsa. Una dedizione rara, che racconta molto più di mille discorsi sulla leadership. Perché Aldo Hugo Sallustro non era solo un manager: era un custode. Il custode della memoria di milioni di noi, che siamo cresciuti sfogliando le pagine lucide degli album Calciatori, cercando la figurina introvabile del nostro bomber preferito, leggendo Topolino ogni mercoledì, immergendoci nelle avventure di Spider-Man, di Goku, dei mutanti della Marvel, dei guerrieri Sailor.
Oggi ci lascia una figura discreta, lontana dai riflettori ma fondamentale per quello che la cultura pop italiana è diventata. Una figura che ha lavorato per far sì che ogni bustina, ogni albo, ogni card fosse non solo un prodotto, ma un frammento di immaginazione condivisa.
Alla famiglia Sallustro, alle sorelle Baroni che con lui hanno condiviso l’ultima fase della vita aziendale, a tutti i dipendenti Panini e ai fan sparsi in ogni angolo del mondo, va il nostro abbraccio.
E a te, Aldo, grazie. Per aver custodito i nostri sogni di carta. Per averli fatti crescere con noi. Per averli portati nel futuro.
Aggiungi commento