Lo scorso 23 Dicembre, l’attrice Carrie Fisher, la tanto amata Principessa Leia della mitologia di Star Wars aveva avuto un infarto mentre era in volo da Londra a Los Angeles. Oggi, come riportato in primis dai siti People e Tmz e successivamente ripreso dalla stampa mondiale, lei, la Principessa per antonomasia, ci ha lasciato. Il triste annuncio è stato dato dalla famiglia attraverso un portavoce:
“È con profonda tristezza che Billie Lourd (la figlia ndr) conferma che la sua amata madre Carrie Fisher è deceduta alle 8:55 di questa mattina”, è scritto nel comunicato ufficiale del decesso. “È stata amata dal mondo e ci mancherà profondamente. Tutta la nostra famiglia – ha affermato la figlia – vi ringrazia per i vostri pensieri e preghiere”.
Carrie Fisher, figlia dell’attrice Debbie Reynolds, la protagonista di Cantando sotto la pioggia, è diventata leggenda a soli 19 anni quel leggendario 25 Maggio 1977, quando per la prima volta comparse sul grande schermo quella scritta “tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…”. La sua carriera era iniziata già da adolescente in nel musical di Broadway Irene, poi, al cinema, in Shampoo, nel 1975, di Hal Hashby, con Warren Beatty e Julie Christie.
La Principessa Leia, con le sue crocche e il suo fascino da donna combattiva è una vera e propria icona Pop che supera di molto la conoscenza dei soli fan della saga di George Lucas. Un personaggio leggendario che abbiamo avuto occasione di rivedere nel 2015 nel settimo capitolo del franchise per antonomasia The Force Awakens di J.J. Abrams e nel prossimo Episodio VIII in uscita a dicembre 2017. Una principessa con il suo, inconsueto principe azzurro, il mitico Han Solo, interpretato da un giovanissimo Harrison Ford con cui, a quanto pare, ebbe un flirt sul set. Nella sua biografia “The Princess Diarist” Carrie ha infatti dichiarato “Sono passati 40 anni, durante i quali non ho detto niente a nessuno. Ma questo non significa che non sia affezionata a quei ricordi … durante la settimana eravamo Han e Leia, durante il weekend Carrie e Harrison, tutto qua. Non ho intenzione di metterlo in imbarazzo, d’altronde lo rispetto profondamente. Ma ritengo di aver aspettato abbastanza”. L’ultima apparizione in Star Wars, in computer grafica, è arrivata, a sorpresa, nel finale dello spin-off Rogue One, al cinema proprio in questi giorni!
Dopo Star Wars, per il decennio successivo, non mancarono le occassioni di vederla sul grande schermo, pur rimanendo ormai imprigionata in quel ruolo che le diede la leggenda ma che non le permise mai di sbocciare come attrice completa. Carrie apparse in una piccola ma leggendaria parte in The Blues Brothers (1980); poi in Hannah e le sue sorelle (1986), dove interpreta la cuoca April; poi ancora in Harry ti presento Sally (1989) dove interpreta la migliore amica della protagonista (Meg Ryan). Le altre decine di parti che arriveranno fino ai giorni nostri, senza offesa, sono piccole piccole. F
Come ci ricorda Wikipedia, nei tardi anni settanta, la Fisher cadde presto nell’abuso di droga. Il problema divenne di una tale importanza che fu quasi licenziata in tronco proprio durante le riprese di The Blues Brothers poiché l’abuso di droghe e alcol l’aveva resa incapace di riuscire a portare a termine una singola scena. Preso punto della situazione, decise di curarsi e si iscrisse alla Narcotics Anonymous e all’Alcolisti Anonimi. Nel 1983 sposò il cantautore Paul Simon, ma il loro matrimonio durò solo un anno; in seguito i due ripresero la loro relazione, ma nel 1991 si lasciarono definitivamente. Nel 1991 iniziò una relazione con l’agente Bryan Lourd, da cui ebbe una figlia, Billie Lourd, nata nel 1992. La loro relazione terminò nel 1994, quando lui la abbandonò per un uomo, scoprendosi omosessuale.Le fu diagnosticato il disturbo bipolare dell’umore all’età di 24 anni, ma non fu in grado di accettare la diagnosi fino a quando, all’età di 28 anni finì in overdose. Accettò definitivamente la malattia nel 1987 dopo un esaurimento nervoso. Nel 2009 portò in scena Whishful Drinking, spettacolo teatrale in cui, con stile a metà tra il cabaret e la confessione, ripercorse gli anni della propria vita, parlando delle proprie vicende familiari, del suo disturbo bipolare e del difficile rapporto con il personaggio della Principessa Leila. Nel 2013 fu nominata membro della Giuria del Festival di Venezia 2013, presieduta da Bernardo Bertolucci.
Carrie Fisher, nei suoi alti e bassi ha rappresentato un vero prodotto dell’industria cinematografica americana: benedetta e crocefissa dalle conseguenze della sua stessa leggenda, e si congeda dai Fan proprio nel finale di questo funesto 2016. Grazie di tutto Principessa, sarai per sempre nei nostri cuori.
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